Cosenza. Si è svolto presso la sede Cisl di via Caloprese a Cosenza, un vertice delle organizzazioni sindacali confederali per discutere della difficile crisi economica e sociale che coinvolge il territorio e per le pesanti ricadute che questa sta determinando sui cittadini ed in particolare sulle famiglie e sui soggetti più deboli come gli anziani, i disoccupati e gli inoccupati.
Erano presenti alla riunione Tonino Russo segretario generale Cisl, Giovanni Donato segretario generale Cgil di Cosenza, Roberto Castagna segretario generale Uil Calabria e i segretari generali delle federazioni dei pensionati. Le tre sigle sindacali, hanno convenuto di sottoporre alle amministrazioni comunali locali, una sorta di protocollo d’intesa atto a tutelare e a fornire una soddisfacente risposta alle maggiori esigenze delle comunità. I Comuni, pur in questa situazione di difficoltà finanziaria, assumerebbero, anche con il bilancio 2012, le politiche di welfare ed il sostegno alle famiglie colpite dalla crisi, come questioni prioritarie, in un quadro di gestione delle politiche comunali coerente con gli obiettivi di rigore, equità ed efficacia dell’azione amministrativa.
Nella piattaforma di negoziazione sociale approvata, la proposta alle amministrazioni locali sulle politiche sociali e del lavoro, è quella di impegnarsi a non ridurre il livello dei servizi sociali ed educativi attualmente garantiti, in termini di presidi, utenti assistiti, personale complessivamente impiegato, orari, qualità assistenziale/educativa, prevedendo a bilancio le relative risorse economiche. Più attenzione alle problematiche relative alla disabilità e maggiore impegno sul terreno delle politiche attive per la sua gestione in una società ed in una economia competitiva e solidale. Il primo comune a cui sarà sottoposto il protocollo d’intesa è il Comune di Cosenza per poi proseguire con gli altri comuni della provincia. I sindacati, nel corso dell’incontro, si sono poi soffermati sugli atti di intimidazione mafiosa avvenuti a Cosenza in questa ultima settimana, che – dichiarano Cgil, Cisl e Uil – sono la prova di chi sostiene da anni che la città bruzia non sia un isola felice nella nostra regione, ma anche essa è terra di mafia.
I dati elaborati dalla Commissione Antimafia riferiti a Cosenza, denotano – affermano i tre segretari – da parte degli operatori economici un diffuso senso di insicurezza se non di paura, che sfocia talora nell’assuefazione a taluni fenomeni come appartenenti alla “normalità” del mondo produttivo, quasi che l’estorsione, l’usura, gli atti intimidatori siano inevitabili. Per questo – dichiarano Russo, Donato e Castagna – nell’intesa, proponiamo alle Amministrazioni comunali l’impegno ad adottare delibere e atti amministrativi che favoriscano la prevenzione ed il contrasto delle varie forme di criminalità: riconoscere agevolazioni fiscali a tutti i soggetti che denunciano gli estorsori o gli usurai, e favorire la nascita delle associazioni antiracket, mediante il coinvolgimento delle categorie produttive, delle associazioni imprenditoriali, di tutte le forze sane del territorio. Occorre il controllo capillare dello Stato, se si pensa che solo nel settore dell’edilizia, risultano per citare la provincia di Cosenza il 70% di imprese edili irregolari. Nell’azione ispettiva svolta nel corso del 2011, da parte della Direzione territoriale del Lavoro sono stati infatti ispezionati 92 cantieri e 131 aziende, di cui 7 sono state momentaneamente sospese. In materia di appalti dei servizi, invitiamo a sottoscrivere uno specifico Protocollo di legalità, al fine di garantire la qualità dei servizi erogati, la corretta concorrenza fra le imprese, la tutela occupazionale e dei diritti dei lavoratori e il pieno rispetto della normativa antimafia. Su come contrastare l’emergenza criminalità, i sindacati terranno il 3 febbraio a Cosenza un convegno sul tema.
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