Crotone. Com’era facilmente prevedibile è arrivato in città un ospite temuto ed indesiderato, il famigerato “punteruolo rosso”, un malefico parassita che si nutre delle palme sino ad ucciderle. Alla sua opera distruttrice stiamo assistendo impotenti oramai da mesi, nell’assoluta indifferenza di chi dell’Amministrazione sarebbe preposto a provvedere, ma va detto, anche nell’indifferenza di una città intera. Un esempio eclatante di tale disinteresse è rappresentato dall’area ubicata in Piazza Gramsci, attualmente di proprietà della Banca Popolare del Mezzogiorno, che sorge sulle ceneri di quello che fu il glorioso Dopolavoro Montedison, uno spazio la cui vocazione naturale era quella di essere un luogo d’incontro ed aperto a tutti, verde e rigoglioso. Ebbene, in quest’area, nella quale oltre 50 anni fa furono piantate diverse palme, alcune delle quali hanno raggiunto una dimensione degna di ben altre latitudini, il punteruolo rosso imperversa liberamente, nella più assoluta noncuranza. Si da il caso però che le palme sono una specie vegetale protetta, circostanza questa che ho avuto modo di accertare e denunziare nella competenti sedi, corre perciò l’obbligo per la nostra Amministrazione Comunale, di risvegliarsi dal torpore ed ordinare al privato, al quale nel caso di specie non credo difettino le risorse economiche, di provvedere alla salvaguardia di questo patrimonio. Ciò che infatti maggiormente sconcerta è l’immobilismo della nostra Amministrazione comunale che supinamente assiste alla sistematica distruzione di un patrimonio che ci è stato consegnato dai nostri padri e che riguarda anche vaste aree pubbliche. Sono già decine infatti le palme di proprietà comunale stroncate dall’epidemia. Eppure la nostra è un’Amministrazione che spende cifre notevoli, persino eccessive per curare il verde cittadino. Come, infatti, denunziato dal sottoscritto numerose volte, la nostra Amministrazione ha affidato in via esclusiva la manutenzione del verde pubblico all’Akrea per la cifra di circa 385.000 euro annui. Inoltre, si serve dell’ulteriore, meritoria opera, di alcuni dipendenti comunali che pure sono preposti alla manutenzione del verde pubblico ed affida a cottimo fiduciario, ovvero senza esperire alcuna gara, lo sfalcio dell’erba piuttosto che l’innaffiatura e la concimazione del verde pubblico, a ditte private, il tutto tramite la ripetuta adozione di determine dirigenziali che vengono di volta in volta firmate da dirigenti per lo più del tutto incompetenti a determinarsi su siffatta materia e con un costo per le casse comunali che nel corso di questi ultimi anni è ammontato a svariate centinaia di migliaia di euro. Non è una esagerazione affermare che nella nostra città la tosatura dell’erba nello stesso spazio verde viene pagata come minimo tre volte, una volta all’Akrea, una volta ai dipendenti pubblici che pure sono preposti alla manutenzione del verde ed una volta ai privati beneficiari delle munifiche determine dirigenziali di cui sopra. Ebbene, nonostante cotanta sensibilità per il verde cittadino, nulla questa Amministrazione ha inteso fare per prevenire e curare la problematica del punteruolo rosso. Sono ormai più di due settimane che il sottoscritto denunzia tale questione sollecitando una tempestiva reazione da parte di quest’Amministrazione dormiente. A riguardo il consigliere dell’ApI, Domenico Panucci, ha persino prodotto una nota del Ministero della Salute che indica con dovizia di particolari quali siano i prodotti, peraltro dal prezzo assai modico, da utilizzare per la cura delle piante malate, ma ancora oggi nulla è stato fatto o intrapreso dal preposto assessorato. Invito perciò tutti i cittadini che hanno a cuore la risoluzione del problema ad assistere alle prossime riunioni sia della VI Commissione che della Commissione Consiliare preposta al verde pubblico che avranno modo di ascoltare l’assessore preposto al ramo. Rivolgo soprattutto un invito a tutti noi affinchè ci si possa scrollare di dosso questo nichilismo strisciante che sta uccidendo la nostra comunità e che consente a chi governa di infischiarsene impunemente del bene comune.
Fabrizio Meo – Consigliere comunale “Manifesto per Crotone”