Crotone. La Procura della Repubblica di Crotone ha avviato le indagini sulla morte, avvenuta all’alba di oggi di una giovane di 18 anni, Jessica Rita Spina, originaria di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza e residente a Crotone. La ragazza, che fra tre settimane avrebbe raggiunto i nove mesi di gravidanza, è spirata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “San Giovanni di Dio” dopo che due giorni fa i medici le avevano praticato il taglio cesareo grazie al quale era nato il bimbo che portava in grembo e che aveva riempito di felicità lei e il compagno 24enne, Andrea. Ieri, a causa di un peggioramento delle sue condizioni, è stata trasferita nel reparto di Rianimazione dove poi è morta all’alba di oggi per un arresto cardiaco. Sul posto, in seguito alla denuncia dei familiari, sono giunti Carabinieri e Polizia che, nell’ambito dell’inchiesta tesa ad accertare le ragioni del decesso, hanno acquisito la documentazione clinica relativa al caso ed ascoltato il personale sanitario che curava la giovanissima paziente. Lunedì mattina sarà eseguita l’autopsia, affidata al medico legale Pietrantonio Ricci. Dopo l’esito drammatico della vicenda, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sopire la rabbia dei parenti contro il personale medico dell’ospedale. Sostengono che, sebbene la ragazza facesse fatica a respirare ed urinare già a distanza di poche ore dal parto, i medici, da essi allertati, si siano attivati molto tempo dopo. Uno specialista pneumologo ha diagnosticato un blocco renale ed il collasso di un polmone in seguito ai quali è stato deciso di spostare la paziente nel reparto di Rianimazione. I responsabili della Direzione sanitaria della struttura sanitaria, intanto, hanno avviato una serie di verifiche per appurare quanto si è verificato poche ore fa. Jessica Rita Spina frequentava l’ultimo anno del Liceo Socio Biologico “Gravina”, i suoi compagni di classe, in lacrime e attoniti di fronte al dolore stazionavano stamattina nei pressi dell’obitorio. Al neonato, che gode di ottima salute, era stato dato il nome di Antonio, come il padre della giovane, agente di Polizia peniteniziaria venuto a mancare lo scorso anno. Vivevano con lei la madre e due fratelli, rispettivamente di 24 e 14 anni.