Vibo Valentia. La sempre più certosina pazienza dei cittadini vibonesi continua ad essere sottoposta a dura prova. Lo si deduce dal, purtroppo, collaudato andazzo delle cose sulla mancata raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani che continuano ad essere oggetto di inutile discussione tra chi solleva il grave problema (la città, il Forum delle Associazioni e chi avverte forte il disagio) e chi lo gestisce (l’Amministrazione comunale). In sostanza la popolazione soffre il dramma di un servizio, puntualmente pagato e scarsamente usufruito, per via di una incapacità politico-amministrativa che ha ormai raggiunto il paradosso. In questi giorni, per come accaduto in altre circostanze in passato, il biglietto da visita della città, per chi arriva da fuori, è rappresentato dalla montagna di rifiuti in bella vista che orna centro e periferia. E l’Amministrazione comunale? Prosegue nel palleggiamento delle proprie responsabilità, dimostrando scarsa competenza nel settore e tirando fuori storie e storielle da fumetti che non ingannano la popolazione, stanca di questa assurda telenovela e del protrarsi della mancata efficienza del servizio. Il lavoro svolto dall’ex assessore all’Ambiente, Enzo Insardà, che ha avviato positivamente la raccolta differenziata, non può essere dimenticato, soprattutto nel metodo di coinvolgimento della popolazione residente nei quartieri interessati e nel sistema di smaltimento. In altri tempi, quando la politica manteneva livelli apprezzabili di conduzione amministrativa, alle palesi difficoltà di governare si interveniva con una presa di coscienza che portava l’amministratore a prendere atto della propria incapacità e conseguentemente alle dimissioni dall’incarico. Oggi l’idea di abbandonare la poltrona, nonostante il quotidiano carosello di accuse, messa in opera dalla Cisal non convince né assessore, né sindaco che mantengono imperterriti la loro posizione e convinzione secondo cui tutto potrà essere risolto nel più breve tempo possibile, mentre l’invito a rivisitare, quanto meno, ruoli e comportamenti continua a non avere fortuna. Il sindaco, tra l’altro, ha rifiutato di rispondere alle domande che la Cisal gli ha posto sulla scorta della quasi fallimentare gestione della cultura del servizio a Palazzo Luigi Razza e che avrebbero consentito di capire se esiste o meno la volontà di attivare una inversione di rotta rispetto al più recente passato notevolmente denso più di ombre che di luci. Dunque il massimo inquilino di Palazzo Luigi Razza, alla luce di quanto accade, non ritiene neanche di dover avvicendare, dopo i continui e vistosi flop, l’assessore all’Ambiente spostandolo ad altro incarico nell’ambito della Giunta. C’è di più e non possiamo ignorarlo: la Regione Calabria non è esente da responsabilità: tutt’altro. In attesa degli indirizzi del Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, pur ammettendo che il settore dei rifiuti è il più delicato anche in vista dell’arrivo della prossima estate, annuncia che la fase commissariale è finita per cui, adesso, occorre concordare con la Protezione civile come articolare l’immediato futuro. Intanto al cospetto di questi assurdi comportamenti la popolazione continua a subire gli effetti devastanti di un evidente stato di disagio e di difficoltà dovuto al tilt esistente nei delicati settori dell’ambiente, dell’igiene e più complessivamente della salute pubblica. Alla città che protesta, però, non piace neanche il comportamento delle forze politiche di opposizione impegnate in un debole ed inconcludente attacco di facciata all’inefficienza amministrativa della maggioranza. Non può essere definita diversamente l’iniziativa di chi avrebbe dovuto assumere una posizione di contrasto più pesante nei confronti di una amministrazione che ha avvilito la città e che non lascia presagire niente di meglio per il più immediato futuro.
La Segreteria Generale dell’Unione Provinciale della Cisal di Vibo Valentia