Militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, hanno svolto una complessa ed articolata indagine di polizia giudiziaria nel settore del commercio di gasolio agricolo, che ha consentito di fare emergere un sistema criminoso finalizzato a destinare fraudolentemente il prodotto petrolifero, soggetto ad accisa agevolata, ad usi diversi da quelli consentiti. In particolare, a seguito di complessa attività investigativa, anche di natura tecnica, posta in essere mediante la disamina di copiosa documentazione fiscale ed extracontabile, è emerso il ruolo centrale di una importante società catanzarese operante nel settore che, allo scopo di evadere le connesse imposte, ha simulato vendite di gasolio agevolato a soggetti formalmente autorizzati ma, di fatto, non operanti, con sede nell’alto Cosentino (Malvito, Spezzano della Sila e San Donato di Ninea), ponendo in essere artificiosamente documentazione fittizia. Le attività di controllo hanno consentito di appurare che le autocisterne di proprietà della società e di altri operatori economici in realtà scaricavano il prodotto presso aziende compiacenti, ubicate in diverse province calabresi, che non avevano titolo a ricevere e consumare il prodotto petrolifero oggetto di transazione. La particolare attività di servizio condotta dalle Fiamme Gialle catanzaresi ha permesso di smascherare l’illecito modus operandi della consorteria criminale, dedita: alla realizzazione di ingenti profitti illeciti, concretizzatisi in un danno per l’erario, a causa della fruizione indebita di esenzioni ed agevolazioni d’imposta, pari a complessivi 9 milioni di euro circa; all’inquinamento dell’economia legale e del mercato concorrenziale nello specifico settore merceologico, in considerazione che tale prodotto, non avendo scontato Iva ed accisa ordinaria, è stato collocato nel mercato dell’ ingrosso (depositi e distributori) e dell’indotto (autotrasporti ed edilizia), ad un prezzo nettamente più favorevole rispetto a quello corrente. Sulla base delle risultanze investigative, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia ha disposto urgenti, adeguate e calibrate misure cautelari reali, previa emissione di apposito decreto cui i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro hanno dato esecuzione nella mattinata odierna pervenendo al sequestro preventivo di 2 depositi operativi di stoccaggio di prodotti petroliferi siti in provincia di Catanzaro e Cosenza, 20 autocisterne nell’attuale disponibilità di soggetti giuridici siti nelle province di Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria e di ingente documentazione fiscale. Inoltre, l’organizzazione delinquenziale si è resa responsabile di un’evasione fiscale pari a 6 milioni e mezzo di euro di accisa e di circa 2 milioni e mezzo di Iva, con un consumo in frode di circa 19 milioni di litri di gasolio agricolo agevolato.