Catanzaro. E’ stata ridotta in secondo grado la pena inflitta al 31enne Andrea Foti, accusato di aver ucciso Michele Penna, di cui si persero le tracce a Stefanaconi nell’ottobre del 2007. Il collegio giudicante della Corte d’assise d’appello di Catanzaro ha, infatti, comminato all’imputato dieci anni di reclusione, a fronte dei sedici che gli erano stati assegnati il 5 maggio del 2009 al termine del processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato. Marisa Manzini, sostituto procuratore della Repubblica, aveva richiesto che a Foti venisse irrogata la pena a 3o anni di reclusione, l’avvocato Francesco Gambardella, da parte sua, ha chiesto di assolvere il 31enne. In relazione all’assassinio di Michele Penna, è stato giudicato colpevole anche il 33enne Emilio Antonio Bartolotta, cui è stata inflitta una condanna a 25 anni di reclusione. L’impianto accusatorio si è fondato sull’ipotesi che il delitto di Penna sia stato commesso per punire il rapporto di natura sentimentale che la vittima avrebbe intrattenuto con la moglie di uno dei personaggi di maggior spessore criminale del clan Petrolo-Bartolotta, al quale lui stesso, secondo gli inquirenti, apparteneva. Il corpo senza vita di Michele Penna non è mai stato rinvenuto.