Reggio Calabria. Continua la vertenza Acquereggine, e le organizzazioni sindacali si rivolgono nuovamente al Prefetto con una lettera.
Ci rivolgiamo per l’ennesima volta a Sua Eccellenza, il quale sicuramente è perfettamente a conoscenza degli ultimi sviluppi di un’odissea che sembra interminabile, assurda ed al limite di ogni forma di legalità oltre che di buon senso.
La vertenza dei lavoratori di Acquereggine SCPA, come più volte Lei stesso ha evidenziato ai sindaci dei 39 comuni, all’Amministrazione provinciale ed alla Regione Calabria nel corso dell’incontro tenutosi in Prefettura in data 2 febbraio 2012, rappresenta un rischio concreto che non riguarda solo il mantenimento dei livelli occupazionali e di ordine pubblico, ma anche un serio problema a livello ambientale, capace di serie ripercussioni sull’intero territorio provinciale.
Le responsabilità istituzionali, civili e penali sui possibili risvolti di una vertenza che si discute oramai da oltre un anno non sembra affatto essere stata presa nella dovuta considerazione degli amministratori che evidentemente ignorano, a nostro avviso, quelli che sono i loro obblighi politici, morali e sociali.
Apprendiamo infatti, con estrema preoccupazione e indignazione, che nonostante le reiterate convocazioni ed i ripetuti inviti avviati dal Commissario liquidatore dell’Ato 5 di Reggio Calabria, solo 16 Comuni su 39 si sono recati presso la stessa sede dell’Ato per discutere la proposta di Contratto e le certificazioni del reale debito pregresso, e per esprimersi in modo definitivo sulla eventuale continuazione del servizio con la stessa Acquereggine o indicare vie alternative.
Le scriventi organizzazioni sindacali erano certe di aver raggiunto il cuore del problema, dopo che Lei signor Prefetto, con grande senso del dovere aveva convocato tutti i soggetti interessati alla risoluzione della vertenza, rappresentando la problematica in maniera chiara ed indiscutibile, ponendo i Comuni di fronte ad una scelta definitiva che andasse nella direzione del mantenimento dei livelli occupazionali e della salvaguardia dell’ambiente, intimando altresì laddove possibile, a garantire quella continuità del servizio così come indicato dal legislatore nazionale.
Alla luce di quanto esposto, a salvaguardia del diritto al lavoro nonché del pieno rispetto della legge, qualora se ne ravvisino i presupposti, la sollecitiamo ad intervenire come sempre ha fatto fino ad ora, anche con un eventuale commissariamento di quei Comuni, interessati alla vertenza, che sembrano sordi agli innumerevoli segnali ricevuti. Certi come sempre del suo competente interessamento, la salutiamo cordialmente.
FILCTEM CGIL – Giuseppe Carbone
FEMCA CISL – Carmelo Mangiola
UILTRASPORTI – Giuseppe Rizzo