Varapodio (Reggio Calabria). Lo sversamento illegale delle acque prodotte nel corso di attività industriali di trasformazione, con particolare riferimento a quelle provenenti dai frantoi e dagli impianti di estrazione di succhi ed essenze dagli agrumi, è uno delle cause di inquinamento più gravi presenti nella provincia di Reggio Calabria. In tale ottica, da alcune settimane il personale del Corpo forestale dello Stato, su precise disposizioni del Comando Provinciale, sta attuando una capillare e costante attività di controllo di tutte le possibili fonti d’inquinamento.
Nel corso di un servizio congiunto effettuato nel territorio del Comune di Varapodio dai Comandi Stazione di Cittanova e Laureana di Borrello, il personale operante ha rilevato la presenza di una condotta idrica dalla quale fuoriusciva copiosamente dell’acqua di un intenso colore giallo-arancione, che andava a riversarsi direttamente in un vicino torrente. Appurato ciò, sono state immediatamente esperite le formalità di rito che hanno consentito di individuare, quale fonte certa di tale inquinamento ambientale, una vicina industria di trasformazione di agrumi.
In particolare, è stato documentato che le acque di risulta provenienti dalla lavorazione, invece di finire al depuratore aziendale, venivano bypassate mediante un tubo esterno e versate, senza alcun tipo di trattamento preventivo, al di fuori del complesso industriale, prima nella rete fognaria del Comune di Varapodio e, successivamente, in un vicino torrente.
Il controllo è stato esteso anche all’impianto di depurazione aziendale che, all’atto del suo avvio, si mostrava non funzionante, nonostante l’attività industriale fosse in pieno esercizio. In dettaglio, è stata evidenziata la presenza di un vistoso foro nel tubo di trasporto dei reflui liquidi e di un guasto alla coclea idraulica atta alla separazione della componente liquida dai residui provenienti dalla trasformazione degli agrumi.
Per tali motivi, C.D., 79 anni, Amministratore unico della Società proprietaria dell’impianto, è stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, con contestazioni relative a violazioni sulla norma inerente lo scarico di acque reflue provenienti da attività industriali, e l’impianto posto sotto sequestro penale e messo a disposizione della competente autorità giudiziaria. Le attività di controllo in tale settore verranno ulteriormente incrementate così come disposto dal Comando Provinciale diretto da Giorgio Maria Borrelli.
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