Nicotera (Vibo Valentia). Beni mobili ed immobili per un importo che supera i 700 mila euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro. Oggetto del provvedimento il patrimonio riconducibile a Domenico Campisi, 44enne assassinato a colpi di lupara la mattina del 17 giugno dell’anno scorso nella frazione Comerconi a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia. L’elenco dei beni sottoposti a sequestro comprende, automobili, alcuni immobili e quote finaziarie. Campisi, considerato soggetto contiguo al clan Mancuso di Limbadi, fu implicato nelle operazioni “Timpano”, “Nasca”, entrambe eseguite nel 2001 e “Decollo”, portata a compimento nel 2004. Campisi fu condannato nel 2005 dalla Corte d’appello di Reggio Calabria alla pena di 4 anni e 5 mesi di carcere per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, mentre nel 2006 la Corte d’appello di Catanzaro gli inflisse 3 anni di reclusione, una sentenza passata in giudicato nel 2007. Uscito dal carcere a marzo del 2010, gli fu imposta la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per un periodo di cinque anni. Gli uomini della Dia, dopo aver esaminato la condizione finanziaria di Domenico Campisi tra il 1993 e il 2009, hanno accertato la sproporzione con i redditi dichiarati. Si tratta di uno dei primi sequestri che colpiscono i beni di persone defunte, una novità introdotta nel settembre dello scorso anno dal “Nuovo Codice Antimafia”.
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