Lamezia Terme (Catanzaro). La notte scorsa è stato esploso un colpo di pistola calibro 7.65 contro la finestra della cucina del Centro “Dopo di noi”, che opera nel settore dell’assistenza ai disabili e gestito dalla comunità di don Giacomo Panizza in un edificio confiscato alla cosca Torcasio. Già la notte di Natale, ignoti avevano collocato e fatto deflagrare una bomba davanti all’ingresso del Centro per minori stranieri che ha sede nello stesso palazzo. E’ una cosa gravissima perché la pallottola è entrata dritta, anche se erano le 4,10 di stamattina e questo ti lascia inerme di fronte alla vigliaccheria”. E’ il commento a caldo fornito da don Giacomo Panizza, presidente di ”Progetto Sud” dopo l’atto intimidatorio perpetrato da ignoti contro il Centro ubicato in via dei Bizantini. “Sì ai servizi. Sì alle manifestazioni, quindi. Le cose che servono – ha spiegato don Panizza – non si possono non fare. Purtroppo è brutto dire che le pallottole fanno male e che non ci fermeranno. Ma la solidarietà va partecipata e vissuta giorno dopo giorno. E’ il momento di resistere tutti insieme per traghettare un’altra Calabria”. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Poliza Scientifica che hanno accertato che il proiettile esploso contro la finestra della struttura, ha avuto una traiettoria dall’alto verso il basso. E’ stato il Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, giunto sul posto, a rivelarlo. ”La traiettoria del proiettile – ha spiegato Reppucci – è dall’alto verso il basso. Certamente non era destinato a fare male. Se è un atto simbolico rimane un atto simbolico e volevano solo intimidire. Dovrebbe essere partito da qualche casa di fronte. Si sta verificando questo”. Tutto – ha sottolineato il Prefetto in relazione all’attentato della notte di Natale- può essere collegato, però in mancanza di indizi e di certezze possiamo solo al limite parlarne. Se volevano, potevano costruire un atto intimidatorio più eclatante. E’ questa la mia perplessità. Se volevano collegare tutto alla marcia di mercoledì, potevano fare qualcosa di più eclatante”. ”E’ prematuro dare una soluzione definitiva o un giudizio definitivo. Io dico: puoò essere l’atto di uno squilibrato alcolista o che ha assunto stupefacenti come può essere un atto intimidatorio. Se è un atto intimidatorio, però, io dico che non abbiamo paura di niente perché lo Stato continuerà a reagire. La magistratura con sequestri ed arresti ha fatto un lavoro pregevole e si continuerà perche’ bisogna colpire nella tasca questi animali, senza nessuna offesa per gli animali. Per me rimangono delle bestie, degli ominidi senza cervello che non la vinceranno perché lo Stato non demorderà e farà sentire la sua forza e la sua energie e continuerà a sequestrare e confiscare beni, come è stato fatto nell’ultimo anno: beni per oltre 500 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza tra mobili, immobili e denaro”. Si continuerà- ha terminato Reppucci – con gli arresti e le operazioni”.