Crotone. Mellace (PD): “C’è da essere indignati per come a Roma veniamo percepiti noi calabresi”

Crotone. “Il commissariamento del partito è un fatto eccezionale. Viene praticato quando manca l’agibilità democratica ed ha la durata di mesi sei”. Lo dice lo statuto del Partito Democratico. Tali semplici e chiari concetti spiegano quello che è successo, ma non giustificano quanto sta succedendo al PD calabrese ed a Crotone in particolare. E’ infatti da oltre diciotto mesi che il partito è commissariato ed a sentire le dichiarazioni rilasciate dal nuovo commissario, ne passeranno almeno altri sei per poter celebrare i congressi. C’è da essere indignati per come, a Roma, veniamo “percepiti” noi calabresi. Eppure, sia nell’anno 2010 che nell’anno 2011, il partito ha fatto regolarmente le tessere ai propri affiliati. Delle due l’una, o hanno deciso che oramai la democrazia partecipata è un orpello da utilizzare solo nelle campagne elettorali e le classi dirigenti si selezionano per appartenenza fideistica a gruppi di potere denominate correnti, oppure, molto più realisticamente, si ha paura di affrontare le sfide dell’anti-politica che, una “certa politica” ha provocato. Eppure la Sinistra ha un futuro solo se accentua i suoi caratteri democratici poichè, è ormai accertato, fonda la propria esistenza sulla fatica del dialogo e mal sopporta i “leaderismi”. Se si andasse a votare, ad esempio, con l’attuale legge elettorale, c’è da giurare che l’astensionismo maggiore sarebbe ascrivibile alla parte dell’elettorato che si riconosce nel Partito Democratico poichè tale elettorato oramai ha metabolizzato il fatto che un Parlamento di nominati è una “porcata”. E’ un po’ anche quello che succederebbe qui a Crotone dove, all’indomani delle elezioni comunali, una o due persone hanno deciso, sulla base di personalissime convinzioni, chi poteva ricoprire l’incarico di amministratore, buttando alle ortiche il lavoro faticosissimo di tanti attivisti e dirigenti e ritrovandosi di fatto senza un partito che aiutasse gli stessi amministratori a fare bene. Se la speranza rimane ancora poichè, come dice il detto, “è l’ultima a morire”, resta l’amara constatazione che, “chi di speranza vive disperato muore”.

Domenico Mellace – PD

 

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