Reggio Calabria. “Le colonne del Corriere della Sera hanno ospitato, oggi, un articolo che fotografa la situazione della Sanità su scala nazionale tra conti in rosso, sprechi e ritardi. Un quadro non certo rassicurante per numerose Regioni alle prese con il ripiano di consistenti deficit, per l’esattezza otto, nel quale emerge, però, un piccolo passo in avanti per la Calabria. Dalle relazioni periodiche sui Piani di Rientro delle varie Regioni emerge che la strategia di contenimento adottata dal Governatore e Commissario ad acta, Scopelliti, ha portato, come più volte ribadito, ad un riconoscimento importante quale “lo sblocco dei fondi trattenuti dal governo ovvero il 10% del budget complessivo”. Traguardo conseguito dalla nostra regione insieme alla Puglia”. Continua Fedele: “C’è ancora molto da fare, si legge nell’articolo di Margherita De Bac. Un pensiero che noi condividiamo, ma apprezziamo che emergano, dallo stesso articolo, i notevoli progressi compiuti anche nell’attività di certificazione del debito pregresso e dei fatti contabili tanto che è stata autorizzata l’erogazione di una quota delle spettanze residue del 2009 che ammonta a 220milioni. Sono passi significativi lungo il percorso tracciato dalla squadra amministrativa di centrodestra per ripristinare una situazione di normalità nel settore e garantire, quindi, il diritto alla salute dei cittadini calabresi che rappresenta il nostro obiettivo prioritario. Il Governatore Scopelliti ha saputo dimostrarsi un interlocutore credibile al Tavolo Massicci e nella difficile operazione di riordino della Sanità nella nostra regione iniziano ad arrivare i primi riscontri positivi a fronte di scelte coraggiose che guardano alla razionalizzazione delle spese, alla riorganizzazione della rete ospedaliera, all’ammodernamento e alla costruzione di nuove strutture sanitarie. Siamo consapevoli che ci sono tante criticità su cui intervenire. In questo senso ritengo che rafforzare il sistema dell’emergenza – urgenza sul territorio sia altamente strategico. I Pronto Soccorso sul territorio e la stessa medicina territoriale adeguatamente potenziata devono, infatti, fungere da filtro e alleggerire il ricorso agli Hub provinciali ai quali in questo modo si rivolgerebbero i pazienti nei casi realmente urgenti e seri che necessitano di ospedalizzazione”. “Siamo dinanzi – conclude il capogruppo – ad una sfida cruciale per il nostro territorio e massima dovrebbe essere la collaborazione tra le forze, al di là degli steccati politici, perché garantire una sanità migliore ai calabresi costituisce un successo non solo per questa maggioranza”.