Torino. La Direzione Investigativa Antimafia di Torino ha confiscato beni per un importo complessivo di dieci milioni di euro riconducibili ad una cosca della ‘ndrangheta che riciclava il denaro incassato con il traffico di droga acquistando immobili e gestendo appalti pubblici. L’elenco dei beni oggetto del provvedimento eseguito stamane comprende abitazioni, aziende agricole, ville appezzamenti di terreno su cui era possibile edificare, in Calabria, Lombardia e Piemonte. Confiscata anche la villa di Legnano appartenente a Cosimo Barranca, considerato il boss al vertice della “locale” di Milano e ritenuto tra i personaggi al vertice della ‘ndrangheta lombarda. Barranca è stato tratto in arresto il 13 luglio di due anni fa nell’ambito dell’operazione “Infinito”. Il provvedimento di confisca ha riguardato anche la cifra di 157 mila euro, conseguita vendendo un immobile ed un garage a Oulx. L’organizzazione criminale finita nel mirino degli investigatori è guidata da Antonio Spagnolo, accusato di essere dedito al traffico di sostanze stupefacenti, originario di Ciminà, in provincia di Reggio Calabria. In Piemonte, era il 47enne di Placanica, Ilario D’Agostino, a gestire gli interessi del clan. Quest’ultimo è stato tratto in arresto nell’ottobre 2009 nell’ambito dell’operazione “Pioneer”, con il 44enne Francesco Cardillo, di Caulonia. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino, smantellò le attività di riciclaggio dell’associazione criminale. D’Agostino è finito in manette anche nel 2011, nel contesto dell’operazione “Minotauro” che fece luce sulla penetrazione delle cosche in provincia di Torino.