Vibo Valentia. Vigilanti licenziati, il Prefetto avverte: “Bisogna restituire il lavoro a chi lo ha perso”

Vibo Valentia. Resta interlocutorio il confronto riguardante la vertenza dei 20 lavoratori della vigilanza licenziati dagli istituti di vigilanza che prestano servizi negli enti e nelle aziende vibonesi. E’ quanto emerso dall’incontro avvenuto in Prefettura tra i titolari e le organizzazioni sindacali. L’impegno del Prefetto Michele di Bari, è stato apprezzabile e concreto.
L’attenzione con cui ha inteso conoscere lo stato di disagio dei 20 lavoratori impegnati negli istituti di vigilanza alle prese con problemi legati agli avvenuti licenziamenti è sembrata di tutto rispetto.
Lo stesso fatto che abbia invitato le parti, ovvero i titolari degli istituti di Sicurtrasport (Palermo), Notturna e Diurna (Catanzaro), Notturna, Diurna e Campestre (Vibo Valentia) ad attivarsi in direzione di una proposta che permetta alle organizzazioni sindacali convenute di poter pensare ad un superamento delle controversie, lascia capire che non mancherà, per l’immediato futuro, di rappresentare una costante spina nel fianco.
Sostanzialmente il Prefetto Michele di Bari è piaciuto per la sua concretezza e per il modo di porre all’attenzione dei soggetti interessati la delicatezza della situazione.
Soprattutto quando, appresi tutti i contorni della vicenda, ha categoricamente proposto a tutti, nessuno escluso, che, ognuno per la propria parte deve concorrere a trovare una soluzione per restituire il lavoro a chi l’ha perso.
Non ha convinto, invece, la posizione degli stessi titolari degli istituti di vigilanza, trinceratisi, come nella consuetudine, dietro la presentazione di un quadro di difficoltà che lascerebbe pochi varchi di speranza alla soluzione della trattativa.
Dietro i loro interventi, ad avviso della Cisal, si nasconde l’obiettivo di dare sfogo alla cultura del temporeggiamento, considerata sempre l’anticamera del fallimento della trattativa.
Non può essere giudicata diversamente la posizione assunta da chi ha dimostrato, a chiare note, di affidarsi al classico sistema del tentennamento su realtà conoscitive che meritano una chiarimento immediato e senza sotterfugi.
In ogni caso se quanto avvenuto al quarto piano di Palazzo Rizzuti, sede dell’Ufficio territoriale di Governo, doveva rappresentare, per la parte dei titolari degli istituti di vigilanza, una messa in scena, l’obiettivo è stato pienamente centrato. Questo perché in realtà, alla fine, sono mancati gli impegni sui contenuti, lasciando il tavolo delle trattative con il nulla di fatto.
Troppo facile per gli istituti dover riaffermare che i lavoratori licenziati non possono essere riassunti perché non ci sono fondi e perché gli enti che godono dei servizi non pagano.
Slitta, dunque, alle prossime settimane il proseguo della discussione e stando a quanto avvenuto nell’ultimo incontro la vertenza verrà seguita con la massima attenzione dal Prefetto per cui tutto lascia sperare che l’impegno dei titolari degli istituti di vigilanza dovrà essere estremamente serio e concreto.

Filippo Curtosi
Cisal

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