San Lorenzo (Reggio Calabria). Continua l’attività di contrasto alle frodi nei settori agroalimentare e paesaggistico ambientale, a seguito dei servizi operativi disposti dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria.
Intensificati soprattutto, i controlli negli oleifici e frantoi dislocati su tutto il territorio provinciale, con maggiore attenzione alle fasi di trasformazione delle olive e allo smaltimento dei residui di lavorazione.
In tale contesto, il Comando Stazione di Bagaladi, durante uno dei controlli programmati del territorio di competenza giurisdizionale, in località “Cammarà” in agro del comune di San Lorenzo ha notato che all’interno un terreno adibito a uliveto seminativo, risultato successivamente intestato a I.S., di 55 anni, erano stati depositati diversi cumuli di sansa umida non esausta proveniente da attività di molitura delle olive. Da una verifica più accurata dello stato dei luoghi, si è appurato che la sansa in questione era stata deliberatamente scaricata senza attenersi alla regolare procedura prevista dalla vigente normativa. Dalle indagini esperite nell’immediatezza, si è accertato che il proprietario del terreno possedeva anche un frantoio posto in una proprietà limitrofa a quella in cui era stata creata la discarica e dal quale provenivano i residui di lavorazione.
La sansa, prodotto ultimo della premitura delle olive, qualora non sia ancora esausta, va adeguatamente contenuta affinché il percolato da essa prodotta, non scarichi direttamente al suolo. Va comunque puntualizzato che lo spandimento delle acque di vegetazione e delle sanse umide esauste è consentito dalla normativa ambientale ma deve essere praticato nel rispetto di criteri generali di utilizzazione delle sostanze nutritive ed ammendanti e dell’acqua in esse contenute che tengano conto delle caratteristiche pedogeomorfologiche, idrologiche ed agroambientali del sito e che siano rispettosi delle norme igienico-sanitarie, di tutela ambientale.
Pertanto I.S. è stato denunciato, in stato di libertà, con contestazioni riguardanti i reati di scarico illecito di reflui industriali senza il necessario trattamento e la relativa comunicazione nonché il reato di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti senza autorizzazione, ascrivibili agli artt. 103, 124 e 255 del D.Lgs. 152/06.
L’area oggetto di discarica avente una dimensione di circa 5.000 mq è stata sottoposta a sequestro preventivo e messa a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
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