Sanità. Russo (Cisl): “Situazione insostenibile nella provincia di Cosenza”

Cosenza. E’ allarme sanità nella provincia di Cosenza. La Cisl è fortemente preoccupata per le ultime e gravi disfunzioni nei vari ospedali e soprattutto per il blocco dei ricoveri programmati nei nosocomi Spoke di Rossano-Corigliano, Paola-Cetraro e Castrovillari, in seguito al provvedimento adottato dal direttore generale dell’Azienda sanitaria Gianfranco Scarpelli. Secondo la Cisl, tale situazione non fa che confermare quanto da mesi si va ripetendo: il piano di rientro della Regione non è adatto al territorio cosentino. Il giudizio è critico sul processo di riordino del sistema sanitario, in ragione dell’assenza di ogni forma di dialogo e confronto nel metodo, e nel merito, per la forte sperequazione territoriale nell’offerta sanitaria, che penalizza in termini di assegnazione di posti letto interi territori, come la Sibaritide, per l’incapacità di avviare azioni efficaci per la riduzione delle liste di attesa, per il miglioramento della qualità delle prestazioni erogate e per l’implementazione della medicina territoriale. “Una situazione insostenibile – dichiara il segretario generale della Cisl Tonino Russo – quella della sanità di questo territorio, che proprio in questi giorni ha prodotto scene drammatiche all’interno del nosocomio rossanese, con decine di pazienti sistemati nei corridoi, a diagnosi effettuata e in attesa di ricovero, situazione che non è degenerata per l’abnegazione del personale medico-infermieristico. Questi gravi disagi sono la conseguenza della chiusura degli ospedali di Trebisacce e Cariati che, con la delibera 4100/11 dell’Asp di Cosenza saranno riconvertiti in Case della salute. I cittadini, sempre più sfiduciati e vessati dalla lunghezza delle liste di attesa, devono ricorrere al privato pagando di tasca propria ed emigrare fuori Regione per farsi curare altrove. Mentre è di ieri la notizia che la Guardia di Finanza ha segnalato alla Corte dei Conti trenta direttori generali e commissari delle Aziende sanitarie in carica dal 2007 al 2010 accusati di aver causato un danno erariale di circa venti milioni di euro. Riguardo i presunti troppi ricoveri inappropriati che si registrano ancora negli ospedali la criticità si allieverebbe con l’assistenza domiciliare integrata, con la tempistica dei provvedimenti per l’abbattimento delle liste d’attesa, e rendendo funzionale il centro unico di prenotazione in grado di collegarsi con tutta la rete degli ambulatori, degli ospedali e dei medici di famiglia”. “Nel piano di rientro – prosegue il segretario Cisl Russo – abbiamo di recente fatto notare come organizzazione sindacale che per quanto riguarda l’allocazione, la distribuzione e la definizione delle Unità Operative, pur con alcuni tentativi di correzione rispetto al decreto 18/10 e valorizzazione dell’esistente, non può sfuggire che non si tiene conto dei volumi di attività realmente prestati e in alcuni casi si arriva a una sospetta discrezionalità. Con queste premesse diventa difficile se non impossibile discutere e formulare la dotazione organica dell’ASP di Cosenza. Peraltro il tavolo tecnico tra Azienda e sindacati di categoria non si è mai riunito dalla data della sua costituzione né potrà concretamente operare in assenza di riferimenti certi. Ancora più caotica è la definizione degli organici territoriali non avendo l’Azienda definito in maniera formale i Distretti (il proposto Atto Aziendale non è ancora approvato dalla Regione Calabria) e non individuando alcun parametro di guida delle strutture sul territorio, che per il Sindacato non possono che essere la popolazione servita, la tipologia della stessa (anziani, disabili etc.) e i volumi prestazionali”. “Alla luce di quanto sta avvenendo – conclude Tonino Russo – chiediamo per l’ennesima volta una convocazione immediata da parte del direttore Scarpelli in caso contrario ci autoconvocheremo proclamando lo stato di agitazione”.

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