Reggio Calabria. Le profonde preoccupazioni che la UIL-FPL aveva esternato pubblicamente verso la fine di novembre 2011, relativamente alle precarie condizioni organizzativo – finanziarie in cui versava “Villa Betania”, struttura privata (no profit) accreditata con il Servizio Sanitario Regionale, a distanza di poco tempo si sono rivelate, purtroppo, fondate. Pertanto, oggi, a serio rischio risultano i posti di lavoro afferenti 30 dipendenti a tempo indeterminato più svariati consulenti. Villa Betania, inoltre, rischia il default, nonostante puntuali giungano le congrue rimesse da parte della committente Azienda Sanitaria Provinciale, rimesse derivanti dall’effettuazione di più di 100 prestazioni giornaliere di tipo riabilitativo ambulatoriale ascrivibili prevalentemente al delicato campo pediatrico. Parliamo quindi di una struttura altamente competitiva, che ha in trattamento ambulatoriale più di 190 bambini con una lista d’attesa di ulteriori 80 pazienti. Il Centro, nonostante le carenze gestionali è riconosciuto, urbi et orbi, come un polo riabilitativo di eccellenza grazie al grande profilo professionale degli specialisti applicati sul campo, capaci di erogare prestazioni di certificato livello assoluto. Ultimamente, per come anzidetto, la situazione si è ulteriormente aggravata e vacue sono risultate le rassicurazioni provenienti dal CdA rese, altresì, sterili dalla mancata presentazione di un piano industriale indispensabile al risanamento della struttura ed a ripianare, in tempi accettabili, la situazione debitoria. Per tali motivi la UIL ha ritenuto non più procrastinabile la indizione, presso Villa Betania, di una assemblea generale nella quale i dipendenti intervenendo numerosi hanno consentito al sindacato di poter con maggiore precisione avere contezza dello stato dell’arte, per come di seguito sintetizzato:
Mancata corresponsione delle mensilità relative ai mesi di giugno, luglio, agosto, dicembre e tredicesima anno 2011- gennaio e febbraio 2012;
Mancata presentazione di formale piano di risanamento alle organizzazioni sindacali.;
Difficoltà da parte dello studio commerciale di elaborare dei modelli CUD;
Volontà di destabilizzare le attività ambulatoriali che rappresentano la fonte di reddito del Centro;
Riduzione dell’orario di lavoro per i consulenti a fronte di liste d’attesa con richieste di trattamenti inevase da mesi;
Errata politica posta in essere unilateralmente dal CdA che consiste nella riapertura del semi-internato settore che non risulta far registrare richieste significative, infatti, solo due pazienti maggiorenni sono entrati in tale regime comportando esigue entrate rispetto ad uscite notevolmente superiori;
Confusione ingenerata dalla posizione di chi ricopre delle cariche all’interno del CdA di due strutture di eguale tipologia (Centri di riabilitazione ARIS) ma di fatto concorrenziali sul territorio (funzioni di dirigenza sia a Villa Betania che a Casa Serena).
Possibile sottoscrizione per due figure professionali di due diversi contratti di lavoro (uno per Villa Betania, uno per Casa Serena) nonostante vengano impiegate a tempo pieno presso Villa Betania;
Indispensabile comprensione del ruolo che il CIF ricopre presso Villa Betania;
Discriminazioni e penalizzazioni subite da alcuni dipendenti che hanno fatto ricorso ai decreti ingiuntivi per vedersi corrisposti gli stipendi arretrati.
Alla luce di quanto assunto nella assemblea, i dipendenti, di concerto con la UIL, hanno deliberato di indire lo stato di agitazione propedeutico alla proclamazione di una prima giornata di sciopero ed, altresì, di chiedere urgente intervento, ognuno per la parte di propria competenza, al Prefetto, alla Regione Calabria ed al direttore generale della Azienda Sanitaria Provinciale. Alla Regione ed all’ASP, in particolare, si chiede di attivare i poteri ispettivi per verificare le condizioni strutturali organizzative e finanziarie del Centro in questione.
Nuccio Azzarà – Segretario Provinciale Uil F.P.L.