Catanzaro. ”Ciò che più mi stupisce, a distanza di poche ore dalla morte di un ragazzo, che dovrebbe essere al centro dei nostri pensieri, è lo sciacallaggio mediatico che sta seguendo la cronaca: in questi due giorni ho sentito e letto di tutto, opinioni di sedicenti esperti, critiche, sentenze, interviste e passerelle in tv”. E’ questo il primo commento di Maurizio Senese, organizzatore del concerto che avrebbe dovuto tenere Laura Pausini al Pala Calafiore di Reggio Calabria e cancellato in seguito alla morte di Matteo Armellini, giovane tecnico romano schiacciato dal crollo di una parte del palco. ”Anche Eros Ramazzotti – ha rimarcato Senese – ha sentito il ‘dovere’ di dire la propria sciocchezza: a suo dire non verrebbe ad esibirsi al Sud perché non ci sono strutture adeguate, ma non è la verità. Eros Ramazzotti è stato a Palermo nel 2010, ma ha registrato un flop: la gente non è andata a vedere il suo concerto, quindi probabilmente è il Sud che non ha molto interesse ad avere lui. Concludo invitando tutti a non cavalcare un caso tragico come quello di Reggio Calabria, solo per un passaggio televisivo: per la presunta notorietà sono stati creati apposta i reality. Andate al Grande Fratello, piuttosto che marciare sul dolore della gente”. ”Mi scuso se ho preferito la strada del silenzio – ha spiegato il promoter – ma è stato per rispetto nei confronti del rigger Matteo Armellini e della sua famiglia, alla quale mi sento molto vicino in questo momento. Ciò che è avvenuto al PalaCalafiore è quanto di più tragico e imprevedibile possa succedere a chi lavora in questo settore e sarebbe il caso di evitare giudizi affrettati: che si sia trattato di un tragico incidente non sta a noi dirlo, ma la magistratura e le autorità competenti potranno fare le giuste valutazioni in merito. Vorrei ricordare che al momento della tragedia, all’interno del PalaCalafiore c’erano tantissime persone che lavoravano nella struttura, e, solo oggi, riflettendo a freddo, posso dire che questa situazione già molto dolorosa, avrebbe potuto rivelarsi ancora più drammatica”.
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