Piano di Sviluppo Rurale. Statti (Confagricoltura): “Doveroso e inevitabile che la Regione ci coinvolga”

Catanzaro. Il Piano di Sviluppo Rurale – in ragione dell’inevitabile riforma della politica agricola comune e delle recenti linee di tendenza con accordi siglati a livello europeo ed oggettivamente pregiudizievoli per il sistema agricolo ed agroalimentare calabrese e nazionale – si conferma, qualora ve ne fosse ulteriormente bisogno, come lo strumento attraverso il quale l’agricoltura calabrese, quella fatta da aziende che programmano, investono, rischiano e credono in un settore economico troppo a lungo scioccamente considerato secondario, può definitivamente attrezzarsi per reggere le sfide del mercato, garantire capacità produttiva, assumere quel profilo di modernità che, se unito alla storia ed alla tradizione, sarà certamente un prezioso valore aggiunto. E’ in ragione di questa premessa che Confragricoltura Calabria ritiene corretta, doverosa, inevitabile e necessaria un’interlocuzione responsabile con il dipartimento Agricoltura della Regione Calabria; nella diversità dei ruoli e nell’autonomia delle funzioni siamo infatti tutti coinvolti nel definire il nuovo volto dell’agricoltura regionale. Esprimiamo – dunque – soddisfazione per la recente pubblicazione delle graduatorie definitive relative alla misura 121 con riferimento alla riserva di quota per le spese già sostenute, è un ottimo segnale e sulla base di questo passo in avanti ci auguriamo che la prevista ed annunciata pubblicazione del nuovo bando della stessa misura sia confermata per l’inizio della prossima settimana. All’interno del Psr tutte le misure hanno una specifica valenza ed importanza ma la 121 – destinata ad accrescere la competitività e la capacità di creare valore aggiunto delle aziende agricole – risponde pienamente alla logica di un’agricoltura che i parametri europei, quelli esistenti ma soprattutto quelli nuovi che si annunciano – indicano come settore “aiutato” ma in grado di essere autonomo, solido, redditivo. La 121 determina – tra le altre cose – investimenti per l’ammodernamento delle aziende, l’innovazione dei processi produttivi, la riconversione e la diversificazione colturale o produttiva, l’introduzione di sistemi di qualità, l’incremento della redditività aziendale anche con riferimento al concetto di multifunzionalità, l’occupazione ed il ricambio generazionale; obiettivi importanti di cui il nostro sistema agricolo ha straordinario bisogno. Confagricoltura Calabria – al netto dei ritardi registrati ed in qualche caso assolutamente inevitabili – ritiene dunque indispensabile che sulla 121 venga rispettata la tabella di marcia indicata dall’Assessore regionale; con il bando infatti non solo si aprono prospettive incoraggianti per chi ha fatto dell’agricoltura la propria scelta imprenditoriale ma, soprattutto, si restituisce l’immagine di un intero sistema e di una politica fortemente orientati a superare quegli stereotipi che descrivono il contesto agricolo come arrendevole, incapace di scelte concrete ed investimenti, perennemente votato ad una assistenza fine a se stessa. Non è più cosi e non lo è da tempo, andiamo avanti ancor più speditamente.

Alberto Statti – Presidente Confagricoltura Calabria

 

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