Reggio Calabria. La Corte di Appello di Reggio Calabria si è espressa favorevolmente sulla richiesta presentata dall’Avv. Attilio Parrelli ed ha ordinato la scarcerazione di Francesco Spanò (53 anni), già condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso e ritenuto al vertice della cosca Maisano di Palizzi. L’inchiesta “Bellu Lavuru” si era occupata dell’infiltrazione delle ‘ndrine operanti nei territori di Bova Marina, Palizzi ed Africo sul lucroso appalto della ricostruzione del tratto della S.S.106 che percorre tali paesi. Allo Spanò, in particolare, veniva contestato di aver esercitato, forte della sua appartenenza all’associazione, pressioni sui responsabili della ditta Condotte d’Acqua Spa per ottenere la propria assunzione quale operaio nonché l’acquisizione in cantiere di contratti di nolo a freddo per il figlio e altri soggetti a lui vicino. L’avv. Parrelli ha proposto appello avverso la severa condanna inflitta in primo grado, pari a 6 anni di reclusione e la Corte di Appello di Reggio Calabria, accogliendo parzialmente il ricorso, ha ridotto la stessa a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Il difensore, a questo punto, ha invocato la scarcerazione dello Spanò evidenziando ai Giudici tutti gli elementi favorevoli al proprio assistito, e richiamando i recenti interventi della Corte di Cassazione sull’adeguatezza della misura cautelare in carcere, obbligando il Giudice a valutare la concreta ed attuale necessità di mantenere la stessa o l’opportunità di revocarla.
Operazione Bellu Lavuru. Libero Francesco Spanò
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