Cosenza. Vicenda tumulazioni: vicesindaco Gentile risponde al gruppo consiliare Pse-Sel

Cosenza. “Probabilmente è stato travisato il senso delle mie parole. Sarebbe bastato collegarsi al sito Internet del Comune ed ascoltare sulla web tv la registrazione integrale della conferenza stampa di martedì, per rendersi conto che le mie dichiarazioni sulla questione delle tumulazioni al cimitero di Colle Mussano non erano nulla di più di un monito rivolto a tutti i consiglieri comunali, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione. Un monito, senza alcuna allusione, che avrei rivolto negli stessi termini anche se a provocare la discussione fosse stato un consigliere di maggioranza.” L’affermazione è del vicesindaco e assessore alla Riqualificazione urbana Katya Gentile, in risposta al comunicato diffuso ieri dal gruppo consiliare Pse-Sel e pubblicato stamane dalla stampa. “Non ci sono nomi da fare – precisa ancora la Gentile – ma soltanto da rivedere i comportamenti, che ancora di più in casi come questi, che toccano intimamente la comunità amministrata, con il carico di sofferenza che angustia chi ha perso un proprio caro, devono essere ancora più trasparenti ed improntati al rigore e alla correttezza etica, specie quando provengono da rappresentanti delle istituzioni, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza e dalla loro collocazione negli scranni del Consiglio comunale. Se ho ritenuto di dover sollevare la questione, ciò non sottende secondi fini, né, non essendo mio costume, veleni da spargere. Probabilmente, come ha anche detto il Sindaco Occhiuto in conferenza stampa, non sempre i consiglieri comunali sono completamente a conoscenza delle procedure. Ho ritenuto doveroso citare il caso di specie e preciso che è stato peraltro frainteso, perché la mia affermazione muoveva da un presupposto diverso (una richiesta inaccoglibile a fronte di una documentazione ISEE che non poteva dar luogo alla concessione gratuita del loculo) che non aveva nulla a che fare con richieste di “scorciatoie” o “raccomandazioni” che dir si voglia. Il mio non è stato che un richiamo al rispetto che è dovuto ai cittadini defunti e ai loro familiari, soprattutto quando si fa parte di un civico consesso, ma anche al rispetto dovuto all’istituzione che rappresentiamo, proiettata sempre di più verso la riaffermazione della legalità e delle regole”.

 

 

 

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