Reggio Calabria. Il gip del Tribunale di Reggio Calabria ha concesso gli arresti domiciliari al 31enne Antonio Scaramuzzino, funzionario della Sorical arrestato una settimana fa dai militari della Guardia di Finanza nel contesto dell’operazione “Ceralacca”, relativa a presunte alterazioni delle gare per l’assegnazione di appalti pubblici. L’istanza perché fossero accordati gli arresti domicliari era stata formulata dai legali di Scaramuzzino, il professor Nico D’Ascola e l’avvocato Francesco Gambardella. Sulla base di quanto emerso nel corso delle indagini, gli imprenditori Bagalà, attraverso la complicità di alcuni funzionari ed impiegati pubblici, si impossessavano delle buste in cui erano custoditi i dettagli delle offerte presentate dalle imprese concorrenti e, dopo averle studiate al fine di poter adeguare la propria, le richiudevano, riponendole nelle cassaforti. Nell’ambito dell’operazione “Ceralacca” sono stati arrestati, oltre a Scaramuzzino ed ai quattro imprenditori della famiglia Bagalà, altri due funzionari Sorical e due dipendenti della Provincia.