Crotone. Era inevitabile che si avessero delle reazioni alla nomina degli organi provinciali di raccordo organizzativo fatta dal Commissario, Alfredo D’Attorre. Ogni decisione presa, in politica come in qualsiasi altro campo, può incontrare contestualmente favori e contestazioni, e non poteva che essere così nella provincia di Crotone dove il Partito Democratico è vivo ed in fermento per poter celebrare i tanto auspicati congressi, con l’auspicio di dispiegare una nuova classe dirigente che guarda al futuro. La realtà crotonese è diversa dalle altre province calabresi, e qui i criteri oggettivi che D’Attore ha cercato di adottare trovavano maggiore aderenza coniugandosi con quella base del partito che allo stesso Commissario ha permesso di conoscere, a suo dire, “il miracolo della militanza”. Una militanza fatta di donne, di uomini, di segretari di Circolo: di tanta gente che quotidianamente si impegna nel proprio territorio con lo scopo di aggregare per superare le difficoltà e per ridare al PD il consenso che merita, nonostante la classe di dirigenti, ai vari livelli, mette a dura prova tale spirito militante. Quel consenso sempre più difficile da conquistare, proprio a causa di scelte che non coinvolgono la base del partito, troppo spesso mortificata e richiamata in causa solo in prossimità delle campagne elettorali. Occorre, invece, strutturare democraticamente il PD nella provincia di Crotone ed in Calabria. Far nascere finalmente quel Partito Democratico che nella nostra regione ha stentato a causa di quei personalismi e di quei tatticismi che è giunto il momento di arginare. Il nostro unico obiettivo deve essere il Partito Democratico, la sua nascita ed affermazione secondo regole e criteri condivisi. Più volte ho dichiarato che la provincia di Crotone è pronta a celebrare i suoi congressi grazie anche alla maturità di tanti militanti e di altrettanti dirigenti che non hanno avuto paura di aprirsi nella convinzione che le aperture al nuovo favoriscono l’arricchimento del partito. Lo ribadisco ancora con la stessa convinzione, ma con altrettanta convinzione sostengo che non possiamo assecondare logiche che prestino il fianco ad ulteriori lacerazioni e contrapposizioni interne sterili e dannose, che allontanerebbero ulteriormente il sogno di riformare democraticamente il PD. Sono certo che il PD deve rinascere da idee lungimiranti, coraggiose, ambiziose, e gli uomini non devono essere altro che le gambe su cui far correre quelle idee. Occorre fare scelte coraggiose, eliminando storture e sovrapposizioni. Il lavoro che ha davanti il Commissario D’Attorre è difficile e lo sforzo che dobbiamo fare tutti è quello di ricercare, nelle sedi della politica, il confronto mirando a ricomporre un tessuto sfaldato che ha bisogno spirito unitario, senza nascondere idee e specificità che rappresentano un valore aggiunto positivo, specie quando queste vengono da un rinnovato e genuino protagonismo giovanile. Proprio per questo non guasta un’azione di maggiore slancio e coraggio, che sicuramente il Commissario D’Attore metterà in campo, anche stimolando i circoli e dispiegando le ali dei tanti militanti che aspettano di individuare una proposta del PD unitaria per una Calabria diversa. C’è bisogno quindi dello sforzo e della responsabilità di tutti per raggiungere l’obiettivo di un PD forte e radicato che solo la partecipazione democratica potrà favorire.
Nicola Belcastro – Partito Democratico