Button? Mai sotto pressione. Vettel? Di rimonta. Hamilton? Si è giocato tutto in partenza. E’ questo il podio del gran premio d’Australia, gara che ha visto le McLaren in forma smagliante, una Red Bull migliore di quanto non fosse in qualifica e una Ferrari che si salva solo grazie ad Alonso. Ma non sono mancate le sorprese. Anzitutto le due Sauber che esordiscono come 12 mesi fa, andando a punti – stessa cosa riuscita al rientrante Raikkonen, a Di Resta e Ricciardo -, poi il recupero di Sebastian Vettel, infine, una safety car che ha disegnato il podio finale.
A Melbourne si parte subito con Hamilton che perde la prima posizione a vantaggio di Button. Lewis non ha capitalizzato la pole e pagherà a caro prezzo lo scatto mediocre. Stessa cosa per Webber, che a dispetto di una buona gara al semaforo verde è sembrato un pensionato nelle ore di punta in città. Chi guadagna posizioni in partenza è Schumacher, chescavalca Grosjean, Rosberg e i due ferraristi. Alonso e Massa transitano ottavo e decimo dopo il primo giro.
La gara della Lotus meglio piazzata, quella di Grosjean, termina al secondo giro, come anche quella di Hulkenberg. In testa, e questa è stata una caratteristica vista anche dopo la ripartenza dietro safety car, Button ha scavato subito il solco con Hamilton: 3 secondi dopo 5 giri e 7 su Schumacher. Con i primi tre distanziati tra loro, nessuna chance di utilizzo del Drs, mentre la lotta è stata serrata tra Vettel, Rosberg – finché han tenuto le gomme (ovvero, appena 10 giri) – Alonso e Webber.
Sul giro il passo di Button è stato circa 7 decimi migliore rispetto a Schumacher e tutti gli altri dietro. Il tedesco ha dovuto salutare la compagnia a causa di un guasto al cambio, al dodicesimo giro. Rosberg ha sofferto con le gomme, come anche Massa, e sono stati i primi a inaugurare le soste ai box. Strategie improntate sulle due soste, mentre solo Perez ha optato per una strategia su un unico pit, che lo ha premiato all’arrivo con l’ottava posizione.
Ci ha provato anche la safety car a scalfire il dominio di Jenson Button. Ma l’inglese è stato inarrivabile per Vettel. Il tedesco della Red Bull e Mark Webber sono stati i due che si sono avvantaggiati maggiormente dall’ingresso della safety car. Webber ha scavalcato Alonso, Vettel Hamilton. La ripartenza al 42mo giro di Button è stata fulminante: tre giri insequenza da record, 4″ di vantaggio e distanze ristabilite.
Un buon Raikkonen ha lottato sempre per la zona punti, come anche molto positiva è stata la gara di Maldonadocon la Williams. Purtroppo per il venezuelano, a lungo in scia ad Alonso, all’ultimo giro è andato a sbattere violentemente contro il muretto, a causa di un errore in uscita di curva: ruote sull’erba e monoposto proiettata verso l’interno. Pilota illeso ma gara gettata alle ortiche quando era in sesta posizione.
Non ha visto la bandiera a scacchi nemmeno Massa, protagonista di un duello ruota a ruota con Bruno Senna. Entrambi out al 47mo giro, quando comunque lottavano nelle retrovie.
Tra sette giorni gara d’appello in Malesia, su un circuito vero, dove l’aerodinamica conterà maggiormente e si potranno avere risposte ancora più chiare agli interrogativi rimasti sul campo dopo questo vernissage australiano.
Fabiano Polimeni
www.grandprixnews.it
Ordine d’arrivo Gp Australia
- Button
- Vettel +2″1
- Hamilton +4″
- Webber +4″5
- Alonso +21″5
- Kobayashi +36″7
- Raikkonen +38″
- Perez +39″4
- Ricciardo +39″5
- Di Resta +39″7
- Vergne +39″8
- Rosberg +57″6
- Maldonado +1 giro
- Glock +1 giro
- Pic +5 giro
Senna rit.
Massa rit.
Kovalainen rit.
Petrov rit.
Schumacher rit.
Grosjean rit.
Hulkenberg rit.