La Prima Commissione del Csm chiede il trasferimento d’ufficio di Cisterna dalla Direzione nazionale antimafia

Roma. La Prima Commissione del Consiglio superiore della magistratura ha chiesto al plenum dello stesso organismo di autogoverno dei giudici, di trasferire d’ufficio per incompatibilità funzionale Alberto Cisterna dalla Direzione nazionale antimafia, presso cui ricopre l’incarico di sostituto procuratore. La richiesta è stata inoltrata in riferimento alle presunte relazioni intrattenute dallo stesso magistrato con Luciano Lo Giudice, esponente di spicco della cosca omonima. Rapporti che sono all’origine dell’inchiesta in cui Cisterna è indagato per il reato di corruzione in atti giudiziari e nata dopo quanto riferito da Antonino Lo Giudice, fratello di Luciano. A fronte dell’astensione del componente togato di Magistratura Democratica, Vittorio Borraccetti, cinque sono stati  i membri della Prima Commissione che si sono espressi a favore del trasferimento d’ufficio in quanto i rapporti, a loro dire,  ”sono avvenuti al di fuori del corretto adempimento dei doveri d’ufficio” ed hanno ”irrimediabilmente appannato l’indipendenza e l’imparzialità”di Cisterna.

 

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