Reggio Calabria. Come ampiamente preannunciato da Newz.it quest’oggi il sindaco Demetrio Arena ha annunciato le dimissioni dell’assessore comunale Luigi Tuccio. La conferenza stampa si è tenuta nel salone dei lampadari, presenti al tavolo col sindaco lo stesso Tuccio e tutti gli altri assessori e gran parte dei consiglieri di maggioranza in aula. Il primo a prendere la parola è stato proprio l’assessore esterno dimissionario: “Questa conferenza stampa è relativa alle note vicende giudiziarie dell’operazione Lancio in ordine alla quale ho dichiarato che non mi sarei dimesso, e lo ribadisco. Ho ricevuto centinaia di esortazioni da amici, anche da esponenti del centrosinistra, a restare al mio posto e di fronte a queste esortazioni intense, forti, non intendo girare le spalle anche perché sono certo della mia correttezza”.
Di qui in avanti una lunga riflessione personale e politica di Tuccio, nel corso della quale ha spiegato di essere pronto a mettersi in discussione per le cose fatte da politico, non certo per vicende personali che nulla hanno a che fare con l’indagine. La decisione finale, dimettersi da assessore e continuare con l’impegno politico, è la riprova di quanto abbiamo anticipato questa notte, la volontà personale di Tuccio di spuntare le armi della strumentalizzazione agli avversari politici, quegli stessi che nemmeno dopo le dimissioni gli riconoscono l’onore delle armi, e d’altro lato una presa di distanza proprio verso questo modo di fare politica, tanto che il sindaco ha definito la giornata “una pagina nobile della nostra storia”.
Tornando alle parole di Tuccio, ha segnato la sua ultima uscita da assessore non senza lanciare un forte messaggio alla società e ai suo accusatori.
“Non è sufficiente la correttezza di un modus vivendi o operandi, ma occorre essere corretti anche nell’apparenza, sono convinto di esserlo stato per una storia familiare e personale lunga 44 anni. Sono responsabile della mia storia personale ispirata ai valori della mia famiglia ed è incontestabile che ciascuno risponde per se stesso, ho detto che non sapevo nulla di storia altrui e lo ribadisco con fermezza, e gli eventi parlano chiaro, le date parlano chiaro. Sono pronto a mettermi in discussione per il mio operato all’interno dell’assessorato, per i miei atti pubblici. Urbanistica è un settore nell’occhio del ciclone, note le vicende giudiziarie antecedenti a questa amministrazione, con un processo sub iudice per quanto riguarda alcuni nosotri dipendenti. E’ stata mia preoccupazione operare in un contesto pulito da ogni sospetto, i miei uffici sono aperti a tutti ma non posso mettere da parte e non posso dimenticare che anche uno dei miei predecessori, il magistrato Adornato, è stato assalito tanto da essere costretto a tutelare la propria onorabilità in sede penale, e ciò con successo in quanto è stato determinato un indennizzo di 30 mila euro a carico del consigliere Canale (Massimo Canale ndr)”.
Qui la stoccata al suo più acerrimo avversario. “non posso non parlare del consigliere canale, del quale mi preoccupa la sua ostentazione della sua osservazione pacata, sempre contraddistinto per veemenza e passione civile. Oggi diventa pacato e ostenta questa sua pacatezza e non vi nascondo che mi preoccupa perché vi sono troppe vicende per le quali si continuano ad attaccare gli assessori all’urbanistica e si manifesta preoccupazione a voler a tutti i costi amministrare questa città. Non più tardi di due mesi fa Massimo Canale mi ha definito paladino di legalità, se fosse stato sereno mi avrebbe difeso, avrebbe detto che ci troviamo di fronte ad un attacco ignobile di strumentalizzazione politica, non l’ha fatto, si è omologato anche lui alla strumentalizzazione politica. Io continuerò a ricordare i momenti belli vissuti con Massimo Canale (i due si conoscono fin da piccoli ndr), quando sotto casa mia vi erano le macchine della Polizia per le scorte che proteggevano mio padre (il noto e stimato giudice Giuseppe Tuccio ndr) e la mia famiglia, mentre sotto casa dell’ingegnere Canale c’erano fuoristrada blindati di noti imprenditori cittadini”.
Poi il testamento politico dell’ormai ex assessore all’urbanistica: “Abbiamo avviato una commissione interna in urbanistica e tutti i permessi di costruire vengono rilasciati da pareri collegiali, abbiamo riaperto il tavolo Riurb a Ravagnese, e avevo avviato le attività per un nuovo Riurb ad Eremo Condera, che intende valorizzare tutta l’area della Basilica della Madonna della Consolazione”.
Infine parole pesanti come macigni: “Vedo interessi su urbanistica da parte di chi dispone di ingenti patrimoni terrieri e mobilirari, probabilmente di dubbia provenienza. Ai miei danni vi è stato un accanimento mediatico senza precedenti, ma chi sono i miei moralizzatori? Mi sarebbe agevole fare un’analisi familiare di altrettanti soggetti politici, ma non mi interessa alimentare la cultura del sospetto. Ci piacerebbe sapere come si sono formati i patrimoni immobiliari, i rapporti more uxorio tra esponenti politici del centrosinistra con figli di capomafia, padri di altri consiglieri regionali implicati per 416 bis, per finire al famoso concorso di bellezza, per assunzioni sviprore e beni confiscati. Non farò i nomi, perché non voglio alimentare questa cultura del sospetto e continuare a gettare fango su una città che ha bisogno di pacificazione”.
Per ultimo l’assicurazione che il suo impegno politico continuerà: “Non mi sto semplicemente mettendo da parte ma continuerò a fare politica attraverso il ruolo politico che ho sempre svolto, stare in mezzo alla gente per portare ai tavoli sitituzionali le istanze della cittadinanza. Non intendo che sulla mia pelle qualcuno possa tentare di strumentalizzare malaugurate scelte future in mio danno”.
Il sindaco Arena, dopo avere rivelato che tutta la giunta e i consiglieri di maggioranza avevano esortato Tuccio a restare il suo posto ha commentato così: “A conclusione di queste riflessioni Luigi per evitare di poter essere strumentalizzato ha deciso di rassegnare le dimissioni. Non abbandona l’attività politica e proprio in quest’ottica non vuole essere elemento che domani possa causare qualche problema alla sua città. E’ un momento anche nello scenario nazionale di estremo senso di responsabilità, forse in eccesso, perché questa decisione di Luigi a noi non va giù. Credo che da questa pagina possa scaturire un dibattito nella società civile e sfruttare al massimo questo passaggio politcio-amministrativo della nostra città. Proseguiamo il nostro percorso, con Luigi che continuerà a fare politica da altre postazioni, ma contineuerà a dare il suo grande contributo alla vita politica di Reggio Calabria”.
