Reggio Calabria. “Nel libro della Genesi dove viene raccontata la creazione del mondo, Dio dedica il settimo giorno al riposo. Un modello di vita che ritroviamo anche tra i dieci comandamenti, nell’esortazione “ricordati di santificare le feste”. Un precetto che l’uomo moderno sta completamente dimenticando ed abbandonando per avidità ed egoismo”. Si esprime così il segretario questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera alla notizia che tra anticipi e turni dei campionati di calcio di Serie A e B, il Sabato Santo ed il giorno di Pasqua saranno orientati più al gioco del calcio che alla festa cristiana per eccellenza, dedicata a Cristo risorto. “Condivido e faccio mia la provocazione di don Giovanni Zampaglione, ma che non può solo ridursi alle partite nel giorno di Pasqua. La domenica è la giornata dedicata a Dio. I dettami del terzo comandamento rappresentano un insegnamento fondamentale di Dio che invita a regolare la vita dell’uomo – argomenta Nucera – secondo l’ordine logico dell’attività e del riposo, così come avviene in natura con il cambio delle stagioni e come fanno gli animali che al soddisfacimento dei bisogni vitali alternano il necessario riposo”. “È un comando salutare, sia per il corpo che per lo spirito – riprende Nucera che allarga la sua riflessione alla società odierna, “nella quale – spiega – si è perso il senso ed il significato della giornata festiva non solo in senso religioso. C’è una continua ricerca ai profitti, di piegarsi alle esigenze di una collettività distratta dal consumismo e dagli affari. Mi riferisco – aggiunge – alle tante attività, soprattutto commerciali, che sempre più numerose sono ormai diventate il punto di riferimento domenicale delle nostre famiglie. I centri commerciali le nuove “chiese” della fede nel consumismo. Capisco bene che si tratta di un fenomeno ormai di portata mondiale. Ma questo non ci impedisce di riflettere sulle sue conseguenze in termini sociali, culturali, religiosi. Così come per le partite di calcio non comprendo affatto l’esigenza di allargare “i tempi di lavoro” della nostra società alla domenica ed ai giorni festivi, che da cattolici vogliamo utilizzare, come propone don Giovanni, per vivere la Fede, per crescere “dentro, dare il giusto valore alle cose e capire ciò che veramente conta”. “Non possiamo piegare la nostra vita, o meglio la nostra esistenza terrena – conclude Nucera – alle necessità di una economia globalizzata che ci chiede di lavorare di più, di pretendere di meno per soddisfare gli interessi dei grandi gruppi finanziari internazionali. “Di tutte queste cose si preoccupano i pagani” è scritto nel Vangelo di Matteo che invita l’uomo a non limitare la sua libertà, ma ad espanderla e condurla verso la giusta direzione: verso la fonte della vita, dell’amore, della pace e della gioia”.