Due arresti della Polizia per intestazione fittizia di beni

Reggio Calabria. Nella mattinata odierna, personale della Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile, coadiuvato da personale della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato di Bovalino, ha dato esecuzione all’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria a carico di:

– Daniele Oliva, di 32 anni , residente a Bovalino;
–  Giuseppe Pelle, di 31 anni , residente a San Luca;

ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di aver attribuito fittiziamente la titolarità di un’autovettura al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione.

L’ordinanza scaturisce da pregresse indagini svolte dalla Sezione “Catturandi” al fine di pervenire alla cattura di Santo Vottari, 40 anni, elemento di primo piano dell’omonima cosca operante a San Luca, ricercato dal 2007 per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, detenzione e porto abusivo di armi. Nel corso dell’attività investigativa è stato riscontrato l’utilizzo, da parte di Giuseppe Pelle, cugino del latitante, di un’autovettura Mini One, oggetto di un provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione il 21 febbraio 2008. In particolare, nell’ambito della procedura di prevenzione attinente alla cosiddetta operazione “Fehida” sviluppatasi all’esito della strage di Duisburg, che ha costituito l’ultimo, e più eclatante, episodio della sanguinosa faida tra gli opposti schieramenti “Nirta-Strangio” e “Pelle-Vottari, a carico, tra gli altri, di Domenico Pelle, 62 anni,  è stato disposto il sequestro dei suoi beni, tra cui anche l’autovettura Mini One, intestata al figlio Giuseppe, nei confronti della quale, successivamente, è stato emesso, dal Tribunale Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, decreto di confisca. Il provvedimento di sequestro, tuttavia, non era mai stato eseguito a causa del mancato rinvenimento dell’automezzo. Le indagini effettuate sull’autovettura  hanno consentito di ricostruirne la storia amministrativa. Si è accertato, infatti, che il veicolo è stato ceduto, il 14 marzo 2008, a Daniele Oliva, soggetto apparentemente non riferibile alla compagine familiare dei Pelle, il quale,  a distanza di qualche mese, ha istruito una pratica di re-immatricolazione per deterioramento targhe, ottenendo così un nuovo numero di targa. Lo stesso Oliva, il giorno dopo l’aggiornamento della carta di circolazione ha venduto la stessa autovettura ad un cugino di  Giuseppe Pelle. L’intera operazione, apparentemente lecita, è stata in realtà effettuata al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione. I vari servizi investigativi posti in essere, infatti, hanno permesso di appurare che l’autovettura in questione veniva utilizzata in maniera pressoché esclusiva da Pelle, rimanendo, quindi, nella piena disponibilità del suo intestatario e usuario originale, al quale, invece, era stata sottratta dallo Stato perché ritenuta inquadrabile nell’ambito del patrimonio illecito riferibile agli affari delinquenziali della cosca “Pelle – Vottari”. Espletate le formalità di rito, Giuseppe Pelle, rintracciato a Roma, e Daniele Oliva sono stati accompagnati presso i rispettivi domicili, a disposizione dell’autorità giudiziaria .

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