Reggio Calabria. Il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, coadiuvato da personale dei Centri D.I.A. di Padova, Milano e Genova, nonché da personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni dei Compartimenti Veneto, Lombardia e Liguria, diretto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, ha eseguito 14 perquisizioni e notificato 8 avvisi di garanzia a persone indagate per il reato di concorso in riciclaggio. L’operazione, alla quale hanno partecipato più di 60 unità, è stata eseguita a Milano, Genova, Padova e nelle province di Venezia e Treviso, unitamente ad altre Forze di Polizia coordinate dalle Procure di Milano e Napoli per indagini in alcuni casi parallele a quella reggina. Ad uno degli indagati è stata contestata l’aggravante di aver agevolato l’attività della ‘ndrangheta per avere l’immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, presente ed operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, sul territorio nazionale ed all’estero, articolata in decine di locali, tre mandamenti e con organo di vertice (Provincia), ritenuto contiguo ad una cosca reggina. Le indagini, avviate nel 2011, nei confronti di soggetti prossimi a cosche reggine, responsabili, in passato, della commissione di innumerevoli delitti contro la persona ed il patrimonio, tra i quali quelli di riciclaggio e “monetizzazione” di “strumenti finanziari atipici” di illecita provenienza, hanno subito una improvvisa accelerazione allorché sono stati individuati:
anomali flussi finanziari relativi a commesse tra società private e pubbliche;
– costituzione di capitali all’estero finalizzati a “pagamenti in nero”;
– trasferimento di capitali all’estero (Tanzania e Cipro) per non meglio specificati investimenti.
Gli accertamenti, ancora in corso, ruotano intorno alla figura di un personaggio ritenuto contiguo ad una cosca di ‘ndrangheta e mirano ad accertare la natura dei rapporti intrattenuti da quest’ultimo con imprenditori, politici e lobbisti.