Un pizzico di Francia, un tocco di Romania, innaffiare con abbondante Marocco. E’ la ricetta per avere quattro metri e 50 centimetri di spazio (per sette) e 2617 litri di capacità massima del bagagliaio a cifre ultra low-cost. E’ la ricetta per avere la Dacia Lodgy. In Francia è stata annunciata a 9900 euro, roba che non si compra nemmeno la lamiera per farli, quei quattro metri e mezzo di macchina.
Eppure, la strategia aggressiva, tutta sostanza, del marchio rumeno della galassia Nissan-Renault, potrebbe trovare una sua fetta di mercato. Si aggiunge alla Logan – sulla cui piattaforma sarà costruita a Tangeri -, alla Sandero e alla Duster, andando a coprire la fascia dei monovolume di segmento C.
Tre i motori disponibili al lancio, con un quarto – il turbo benzina da 1.2 litri e 115 cavalli che arriverà in seguito -: si parte con l’unità da 1.6 litri, benzina, 85 cavalli e appena 134 Nm, che sembrano pochi per muovere dignitosamente la stazza della Dacia Lodgy; più interessanti le proposte a gasolio, entrambe basate sul millecinque diesel, declinato in due livelli di potenza, 90 e 110 cavalli.
Prova a dire qualcosa in più, rispetto al prezzo stracciato e la semplicità costruttiva, Dacia con la Lodgy, così propone per la prima volta – tra le plastiche certo non ricche come, per dirne una, Renault Scenic – anche un impianto di infotainment e navigazione satellitare da auto matura.
Adesso, parola al mercato, per capire se l’equazione sostanza più prezzo aggressivo è vincente, o ancora design e qualità percepita hanno voce in capitolo nel periodo di crisi nera dell’auto in Italia.