Consulta regionale dei calabresi all’estero, nella seconda giornata gli interventi di Galati e Nicolazzi

Catanzaro. La dirigente regionale Teresa Nicolazzi – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ha aperto la seconda giornata di lavori della Consulta regionale dei calabresi all’estero che si sta svolgendo a Vibo Valentia. La dirigente ha illustrato, in maniera articolata e puntuale, il Piano regionale degli interventi in materia di emigrazione per l’anno 2012.
Svolgendo una relazione squisitamente tecnica ha parlato di una esigua disponibilità di spesa per circa centocinquantamila euro divisi in trentacinquemila in attività di promozione. Ventimila per il sostegno all’accoglienza, diecimila in borse di studio e ottantamila per il funzionamento della Consulta.
A Vibo Valentia è intervenuto anche il presidente della Fondazione dei calabresi nel mondo Giuseppe Galati. “Noi vogliamo fare – ha detto Galati – un lavoro integrato con le altre strutture regionali. La Calabria ha avuto negli anni una grande emigrazione che non è stata una scelta consapevole. Purtroppo è stato un patrimonio che è andato via. Però è stata l’occasione che ha consentito a molti che venisse apprezzato il proprio estro e ingegno. Dobbiamo ricostituire uno “spirito ebraico” per costituire un blocco e fare apprezzare la Calabria come patrimonio nel suo insieme. In questa ottica abbiamo presentato alcuni progetti. Vogliamo realizzare un portale all’interno del quale mettere quanto di positivo vi è nei calabresi. Guardiamo a un progetto di internazionalizzazione per collegare il sistema di imprese calabresi ad un sistema di cittadini calabresi che svolgono all’estero lavoro d’impresa. Poi vi è un progetto che riguarda il mondo del lavoro. Vogliamo promuovere azioni per politiche di internazionalizzazione coinvolgendo i calabresi nel mondo, creando una borsa lavoro sperimentale. La Fondazione non è una cosa staccata dalla Consulta, perché voi sarete i validi interlocutori. Avremo con voi uno scambio produttivo. Intendiamo legare il vostro impegno in progetti grandi, altrimenti rischiamo di non trovarvi impegnati nel progetto complessivo”.

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