Spartaco Pupo: “Chi ama Rende esprime fiducia e sostegno nella magistratura e nelle forze dell’ordine”

Rende (Cosenza). Amare la propria città, difenderne il prestigio, la storia e l’onorabilità dei suoi cittadini non significa abbassare la guardia di fronte all’illegalità, al malaffare e alla mafia, che sono i suoi peggiori nemici, o restarsene impassibile e muto dinanzi a certi gravi fatti di cronaca giudiziaria che testimoniano che essa, purtroppo, non è più un’isola felice, come andiamo dicendo ormai da diverso tempo. Chi ama Rende non può non esprimere preoccupazione per il fatto che la cattura di uno tra i latitanti più pericolosi d’Italia sia avvenuta nella nostra città, per di più ad Arcavacata, a qualche metro di distanza dall’Università, che è il tempio della cultura, della scienza, della saggezza e della morale, il fiore all’occhiello, il biglietto da visita dell’area urbana. Certo, è confortante constatare che lo Stato c’è ed è pronto a tutelare la sicurezza dei cittadini e l’immagine della città, ma è aberrante che certe cose accadano nel più totale silenzio dei partiti, dei movimenti civici, delle associazioni culturali, studentesche, sindacali, imprenditoriali, ecc.. La magistratura e le forze dell’ordine meritano il plauso, l’incoraggiamento e il sostegno della società civile, della classe dirigente e della politica rendese, cosentina e dell’intera area urbana. L’attività di contrasto alla criminalità, portata avanti negli ultimi tempi con risultati straordinari, non può che essere accolta con soddisfazione e apprezzamento, nella consapevolezza che la crescita civile ed economica di un territorio dipende soprattutto dall’incisività della lotta al malaffare, al crimine, all’omertà e alle connivenze di ogni tipo.

Spartaco Pupo – Consigliere comunale Gruppo Misto

 

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