Reggio Calabria. Quanto accaduto a Claudio Toscano, colpevole solo di voler trascorrere una serata in compagnia dei suoi amici, divertendosi durante il weekend come tantissimi altri giovani reggini, ci lascia sconcertati. E’ inaccettabile che, nel 2012, si possa assistere ad episodi di tale natura, per di più perpetrati ai danni di un ragazzo da parte di suoi coetanei. Un avvenimento che induce ad una importante riflessione, poiché attesta come purtroppo l’omofobia, pur a fronte di un progresso sempre più veloce e di un’informazione che grazie alla rete ed ai social network viaggia su frequenze molto elevate rispetto a quelle canoniche, resta un problema serio e da dover affrontare tempestivamente. Una società che si definisce evoluta, infatti, non può essere ancorata a retaggi culturali che appartengono a lontani periodi (e ben più ‘oscuri’) della storia umana: il deplorevole episodio sottolinea come si registri, di fondo, la mancanza di una cultura del rispetto che sia indirizzata all’essere umano in quanto tale, senza distinzioni di natura religiosa, politica, culturale o, come nostro malgrado abbiamo dovuto apprendere, sessuale. Constatare questo tipo di violenze, verbali o materiali, impone, a tutta la collettività, di tenere sempre presente come la dignità delle persone non deve mai, e sottolineo mai, sottostare alla ‘mercè’ di azioni e pensieri che nulla hanno a che vedere con il concetto più aulico di senso civico e di riguardo verso il prossimo. L’impegno che è obbligatorio profondere va dunque canalizzato in un percorso strutturato di sensibilizzazione che promuova il ruolo centrale dell’essere umano senza differenza alcuna: chi ha colpito Claudio venerdì notte ha colpito un’intera comunità; quella comunità che crede profondamente nel diritto di ognuno a poter esprimere se stesso, in ogni senso, senza vergognarsi, senza paure, senza timori. Come cittadina prima di tutto e, dunque, come rappresentante delle Istituzioni, oltre ad esternare la mia più profonda solidarietà a Claudio ed a tutti i suoi amici, sento il dovere di rivolgere un sentito appello a quella parte di reggini, che ritengo essere la maggioranza, che vuole rendersi partecipe di un processo di inversione culturale, di un percorso che, appunto, non rimarchi differenze tra chi opera, lavora, vive il medesimo territorio contribuendo, ciascuno per il proprio compito, alla crescita ed allo sviluppo della Città. Il grave episodio che oggi condanniamo con forza, deve rappresentare l’input affinché si possa, tutti insieme e a seconda del ruolo ricoperto all’interno della società, collaborare ad una reale limitazione di quelle che ancora, nostro malgrado, vengono considerate differenze di genere. Lo dobbiamo non solo alla comunità degli omosessuali, ma anche alle donne, vittime di vessazioni nel loro compito di mogli, madri, lavoratrici, ai diversamente abili, che lottano con orgoglio per l’abbattimento di barriere fisiche e mentali, od alle classi più disagiate, in generale, affinché possano godere di giuste e legittime opportunità di riscatto.
Tilde Minasi – Assessore Comunale alle Pari Opportunità