Varia di Palmi candidata a Patrimonio Unesco. Raffa: “Spetta anche a noi valorizzare l’affascinante avvenimento”

Reggio Calabria. “La candidatura della ‘Varia di Palmi’ al riconoscimento di Patrimonio Unesco è un importante punto di partenza di un percorso di valorizzazione della cultura storico – religiosa di cui il reggino è senza dubbio una delle aree più pregiate del Mezzogiorno d’Italia”. Il presidente della Provincia Giuseppe Raffa esprime così il suo compiacimento per l’iniziativa che “tende a salvaguardare e valorizzare i nostri bacini culturali dai quali è possibile trarre importanti occasioni di sviluppo anche economico, soprattutto se viene data la possibilità di inserirli nei circuiti turistico – culturali internazionali. La Varia di Palmi, così come tante altre espressioni della cultura popolare che affondano le radici nella fede dei nostri avi, oltre a rinverdire la secolare devozione alla Madonna, aiuta ad approfondire gli aspetti antropologici di un territorio la cui valorizzazione non può prescindere dalla conoscenza del passato. L’impegno dell’Ente che presiedo mira proprio alla riscoperta delle nostre tradizioni culturali, soprattutto di quelle che, nonostante i secoli, sono sempre attuali sia per i valori umani che esprimono sia per le possibilità che offrono allo sviluppo di intere comunità. La Varia di Palmi – conclude Raffa – deve rappresentare un’occasione. Spetta anche alle Istituzioni locali impegnarsi a valorizzare l’affascinante avvenimento. L’Amministrazione provinciale si adopererà, dunque, per creare i presupposti affinché ciò si realizzi”. Il progetto è stato illustrato dalla dottoressa Patrizia Nardi, ideatrice e responsabile della candidatura, moderatrice della conferenza stampa odierna. “La Rete delle grandi Macchine a spalla – ha sottolineato la dottoressa – è un’esperienza entusiasmante. Dal 2006 collega alcune tra le più belle feste della cultura della tradizione mediterranea e coinvolge comunità italiane di regioni diverse, con storie differenti, che hanno trovato nella festa votiva con al centro il rituale del trasporto di grandi “macchine” portate a spalla un’unica matrice culturale e soprattutto l’elemento che ha fatto da collante tra le città dei Gigli di Nola, della Varia di Palmi, dei Candelieri di Sassari, della Macchina di Santa Rosa di Viterbo”. Un percorso condiviso – ha sottolineato la dottoressa Nardi – fatto di scambio, di dialogo e di una fitta rete di relazioni che ha interessato comunità e istituzioni e che è stata presupposto e fondamento della candidatura delle feste a Patrimonio dell’Umanità. Un punto di partenza e non di arrivo l’indicazione della nostra candidatura, da parte dello Stato italiano, alla selezione unescana del 2013 per l’iscrizione alla prestigiosa Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale, che noi cogliamo come un ulteriore stimolo a lavorare insieme per salvaguardare, valorizzare, promuovere e trasmettere questa ricchezza straordinaria alle future generazioni, che ne saranno le depositarie e ne dovranno avere piena consapevolezza”. Tra i presenti è intervenuto l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, che ha affermato: “E’ con particolare compiacimento che la Regione Calabria, il presidente Scopelliti e l’assessorato alla Cultura da me guidato hanno appreso la notizia che la Rete delle feste delle grandi Macchine a spalla italiane – e quindi anche la Varia di Palmi- concorrerà, unica candidatura italiana per il 2013, alla selezione per l’inserimento nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale immateriale tutelata dall’UNESCO. Per diversi motivi: in primo luogo, e questo ci inorgoglisce particolarmente, perché il progetto della Rete è partito nel 2005, su iniziativa di Patrizia Nardi, dalla Calabria, sostenuto dalla Regione per tramite del Comune di Palmi con la linea di intervento “Piazze di Calabria”, che concorse a favorire il processo di conoscenza ed integrazione tra le comunità festive che oggi sono le firmatarie della candidatura; in secondo luogo, perché la Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni, che coordino, ha accolto nel 2011 la proposta del coordinamento della Rete in favore di un tavolo interregionale allargato alle componenti ministeriali, comunitarie, accademiche, culturali ed associative che favorisse il confronto sul tema relativo ad una condivisa normativa di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale italiano; infine, perché la Regione Calabria, in parallelo al progetto “Prospettiva UNESCO” della Rete, sta molto lavorando in direzione della valorizzazione di un patrimonio plurale e ricco, anima delle comunità, che noi riteniamo di centrale importanza per lo sviluppo sostenibile del territorio. Nella convinzione che le politiche in favore del patrimonio culturale immateriale , entro le quali rientra il percorso intrapreso dalla Rete per la promozione nazionale ed internazionale delle feste, debbano avere la precipua finalità della salvaguardia e non della patrimonializzazione fine a sé stessa, siamo certi che questo obiettivo sia tanto più facile da raggiungere quanto maggiore sarà la coesione tra la rete di attori che partecipano a questo percorso – le comunità, le amministrazioni comunali, le amministrazioni regionali e provinciali di riferimento, le istituzioni culturali-, coesione che deve diventare elemento fondante e di forza per la proposta di candidatura che le quattro comunità di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo devono dimostrare di avere presentato con convinzione e piena condivisione. La Regione Calabria seguirà con molta attenzione la fase che, da questo momento e fino al 2013, vedrà la candidatura alla selezione degli Organi sussidiari e del Comitato intergovernativo dell’UNESCO ed è pronta a sostenere, in sinergia con tutti gli attori richiamati, le azioni utili al conseguimento del prestigioso risultato, impegnandosi a favorire le relazioni utili alle strategie e al sistema di obiettivi e azioni finalizzate alla tutela, alla salvaguardia, alla valorizzazione ed alla trasmissione delle feste in una vision operativa che vuole considerare il progetto “Prospettiva UNESCO” un investimento ad alto reddito, fondamentale per la crescita sociale, economica e democratica non solo delle comunità rappresentate, ma dell’intero Paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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