Reggio Calabria. Ricambio generazionale? E’ possibile, ma con alcuni distinguo”. E’ quanto afferma il segretario questore del Consiglio regionale in ordine al dibattito scaturito dalla proposta del governatore Giuseppe Scopelliti di sostituire il personale della Regione Calabria di età superiore ai 55 con i figli. “Ho aspettato qualche giorno, prima di intervenire sul dibattito, non tanto per amplificare una proposta avanzata, (in forma di provocazione?), dal presidente Scopelliti – spiega Nucera – ma per evidenziare che in una regione come la Calabria, la drammaticità della questione lavoro non può e non deve subire momenti di stasi, ma anche per ribadire e rilanciare una nostra idea con la quale è possibile costruire un’opportunità occupazionale che non richiede particolari e approfonditi elementi di studio o di formazione”. Ci sono settori, infatti – ricorda il segretario questore del Consiglio regionale – in cui non sono possibili ricambi di personale attraverso il semplice avvicendamento padre-figli. Per lavorare in un Ente locale, e comunque in un Ente pubblico, per il quale la Costituzione prevede solo ed esclusivamente l’ingresso attraverso la procedura del concorso pubblico, sono necessarie competenze, professionalità, cultura che non possono essere tramandate per via generazionale, o all’interno di una famiglia, ma richiedono l’acquisizione di sapere e conoscenze che si possono acquisire solo attraverso lo studio e la partecipazione, con profitto, ad articolati corsi scolastici o universitari, ed al superamento di esami e verifiche affidati ad organismi indipendenti”. “Ci sono, invece, settori, nei quali è possibile ipotizzare ed introdurre una sorta di avvicendamento generazionale. Ed è ciò che ho già fatto – ricorda Nucera – con una apposita Proposta di Legge riguardante il “pre-pensionamento dei lavoratori idraulico-forestali della Calabria, con determinati requisiti contributivi e di età anagrafica, da sostituire con la contestuale assunzione dei figli, in età da lavoro, per essere avviati in questo tipo di attività”. “Sarebbe un modo per assicurare e garantire – spiega l’on. Giovanni Nucera – la presenza e l’operatività degli operai idraulico-forestali nelle aree più interne e marginalizzate della nostra Regione, dove resta sempre alto il rischio del dissetto idrogeologico del territorio. Una scelta che si offrirebbe anche un eccezionale strumento per il contrasto allo spopolamento delle nostre montagne e dei centri più interni, in un processo di riantropizzazione virtuosa e di grande impatto sociale, per la quale la Regione Calabria è impegnata, in altri versanti, per esempio nella tutela del patrimonio culturale e linguistico di specifici comprensori, con la programmazione comunitaria per valorizzare e promuovere cultura e tradizioni tipiche del nostro territorio. Inoltre – argomenta ancora Nucera – andremmo a svecchiare uno dei settori strategici della nostra economia, quello della Forestazione che oggi ha una età media del proprio personale che va ben oltre i sessant’anni. Non si tratta, qui, di ridare fiato a vecchi ed ormai improponibili carrozzoni, ma di sfruttare quella che è una possibilità intrinseca della Calabria, quella della cura e del mantenimento del suo enorme e ricchissimo patrimonio naturale e boschivo, riorganizzando il settore che così potrà disporre di un capitale umano abbondantemente più giovane e certamente più adeguato ai compiti di istituto. Sarebbe un vero e proprio investimento sulle nuove generazioni, che inserito all’interno di una complessiva riorganizzazione del settore, già peraltro avviata, porterebbe fin da subito ad una diminuzione dei costi di gestione, e dunque a superare la logica dei “carrozzoni” che per decenni hanno appesantito il sempre più misero bilancio regionale”. “Si tratta di una idea che da tempo ho fatto mia e trasformata in una proposta di legge che è in attesa di essere discussa nella competente Commissione del Consiglio regionale. E’ un percorso praticabile – conclude Nucera – che offro alle valutazione della maggioranza di governo alla Regione Calabria, ed allo stesso presidente Giuseppe Scopelliti per una applicazione concreta”.