di Fabiano Polimeni
Ha vinto, è tornato ad assaporare il gusto di stare sul gradino più alto del podio, dopo aver fatto indigestione nel 2011. Sebastian Vettel in Bahrain ha conquistato la vittoria, non senza bisogno di lottare. Hamilton? Webber? Button? No, le due Lotus. Kimi Raikkonen soprattutto. Iceman si è esaltato a dispetto delle temperature che dovrebbero scioglierlo,lui, l’uomo di ghiaccio.Gomme morbide o medie, per il finlandese e l’ottima Lotus non ha fatto alcuna differenza. Un martello, in grado di impensierire per due terzi di gran premio Vettel. E’ partito 11mo Raikkonen, ma ha messo in pista sorpassi e velocità buoni per tornare a divertirsi e dare spettacolo, senza rimpiangere troppo due anni di rally avari di soddisfazioni.
E la Lotus completa la domenica quasi perfetta con il primo podio di Romain Grosjean, che finché non è arrivato il compagno di squadra a dar fastidio a Vettel, si è vestito da Raikkonen per una prima parte di gran premio con il coltello tra i denti. Il francese corona finalmente con un risultato positivo tutta la velocità espressa nei primi tre gran premi, ma per tante ragioni mai concretizzata in punti pesanti.
E la McLaren? Luigino Hamilton probabilmente alla prossima gara scenderà personalmente a cambiarsi le gomme, visto che su tre soste ha perso tanto tempo per problemi vari alla posteriore sinistra. Si deve accontentare di chiudere a punti sì, ma tra Alonso e Massa, che viste le premesse del sabato non è proprio un risultato per cui esultare. Ancora peggio è andata a Button. L’inglese non ha mai trovato il bilanciamento ideale in questo week end e anche in gara ha sofferto, e parecchio. A concludere la trasferta araba si è messa una foratura a tre giri dal termine, che lo ha costretto a rientrare ai box, cambiare gomme per la quarta volta e rientrare in pista prima di ritirarsi per un problema al motore.
Capitolo Ferrari. Dopo quattro gare trovarsi a 10 punti dal leader della classifica del mondiale piloti è qualcosa di sensazionale. Sì, perché non è un mistero che Sakhir fosse tracciato nemico della F2012, come non è un mistero che servono aggiornamenti importanti alla monoposto per metterla sul piano di Red Bull, McLaren, Lotus e Mercedes. Insomma, a Barcellona non ci saranno più scuse, servirà un cambio di ritmo deciso, che va impresso anche per continuare a esser della partita mondiale, visto che le prime quattro gare sono andate, quasi in maniera indolore. Massa oggi non può esser rimproverato di niente, perché ha girato bene e forte come Alonso, che è un po’ quel che gli si chiede.
La cronaca
Al via scatta senza problemi in testa Vettel, mentre Alonso si fionda quinto e Raikkonen settimo, dall’undicesimo posto in griglia. Male Rosberg, che si trova nono, ancor peggio Ricciardo: l’australiano della Toro Rosso soffre l’emozione dei piani alti e perde 11 posizioni. Parte bene anche Massa, che battaglia con Raikkonen e lo passa di forza. Mentre la Red Bull scappa via con 3″ al secondo giro su un Hamilton incapace di rispondere, si mettono in luce le Lotus. Grosjean, quarto, salta Webber e poi Hamilton, mettendosi all’inseguimento del campione del mondo. Il francese è bravo a tenere il ritmo e il distacco di Vettel resta a portata di recupero: 4″9 al giro 7.
Che sia giornata di grazia per la Lotus si capisce quando Raikkonen passa prima Button e poi Alonso, mettendo nel mirino Webber. I primi pitstop – a fine gara saranno 3 per tutti i migliori, salvo le 2 soste di Di Resta e Kobayashi – portano a un duello rusticano. Hamilton rientra in pista dietro Rosberg, in accelerazione dalla curva 3 Nico scarta verso destra, Lewis resiste e tiene giù andando fuori pista, nel tratto asfaltato. Alla staccata della curva 4 è il pilota McLaren a trovarsi davanti, con Rosberg che poco dopo ripeterà la manovra anche con Alonso. Dopo la gara, tutti e tre dai commissari.
Il recupero di Raikkonen, che poi insieme a Grosjean è stato l’unico a poter insidiare la vittoria di Vettel, si completa nel secondo stint di gara. Sarà l’unico tra quelli davanti (anche Rosberg e Schumacher stessa scelta; ndr) ad affrontare con gomme morbide il secondo tratto di gran premio, mentre Vettel ha optato per le medie. I tempi su cui girano le Lotus è Vettel sono pressoché identici e al giro 24 Raikkonen scavalca Grosjean e si lancia all’attacco di Vettel. Gli arriva in scia dopo la seconda sosta ai box, sempre con gomme differenti: stavolta Raikkonen medie e Vettel morbide.
Al giro 35 iniziano gli attacchi, ma Vettel resiste e dopo la terza sosta al giro 40 torna in testa con qualche secondo di margine sul finlandese, che proverà a recuperare ma senza riuscire a marcare la differenza fatta fino all’ultima sosta.
E gli altri? Distacchi che hanno sgranato il gruppo, almeno per il podio. Grosjean e Webber hanno condotto gara tranquilla, poi Rosberg che si accontenta del quinto posto, preso a Di Resta – due soste solamente -, Alonso, Hamilton e Massa hanno formato un trenino senza che i vagoni si scambiassero di posizione. Schumacher, partito 22mo a causa della sostituzione del cambio prima del via, risale e prende 1 punticino.
Quattro vincitori in quattro gare, un’incertezza che non si vedeva da anni. Tanti piloti e scuderie in grado di dire la propria. Si va via dal Bahrain lasciando sì il paese con i problemi interni e gli scontri, ma anche con un tema sportivo che dice Vettel capo della classifica mondiale con 4 punti su Hamilton, 5 su Webber e 10 su Alonso e Button.
Un mondiale che più bello e aperto non si potrebbe.
Ordine d’arrivo Gp Bahrain – Top ten
- Vettel
- Raikkonen
- Grosjean
- Webber
- Rosberg
- Di Resta
- Alonso
- Hamilton
- Massa
- Schumacher