Cattura latitante Rocco Trimboli: denunciate due donne per favoreggiamento

Reggio Calabria. Dapprima ha tentato di nascondere la sua identità, poi quando ha capito di essere stato riconosciuto dai Carabinieri, non ha opposto resistenza all’arresto e si è complimentato con i militari: “Mi avete preso”. Insieme a lui, nella casa di Casignana dove si nascondeva, sono state trovate due donne, entrambe denunciate a piede libero per favoreggiamento personale. Una delle due donne, quella a cui la casa risulta intestata, è la sorella del veterinario della famiglia Femia di Casignana, che cura gli animali della famiglia Trimboli. L’altra è l’anziana madre.
Dopo ripetuti squilli di citofono i Carabinieri hanno dovuto fare irruzione nell’abitazione per mettere le mani su Rocco Trimboli. In casa sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni pizzini stracciati, trovati nel letto del latitante. I carabinieri stanno cercando di ricomporli come un puzzle per leggerne i contenuti. A prima vista sembra contengano cifre, forse i numeri del giro di narco-traffico. Insieme ai pizzini è stato sequestrato anche un personal computer.
Grande la soddisfazione espressa dagli investigatori, primis fra tutti dal procuratore aggiunto Nicola Gratteria della DDA di Reggio Calabria. “Rocco Trimboli è appena un gradino sotto la famiglia Marando. Chi è vicino a loro non può fare a meno di importare quintali di cocaina dalla Colombia”.
Il 45enne Rocco Trimboli, ha spiegato Gratteri, è un personaggio molto legato a Pasquale Marando, che si è occupato di narcotraffico internazionale, e “si muoveva come soggetto di collegamento tra il Piemonte e la Calabria”. Infine Gratteri ha rivolto un caloroso ringraziamento all’Arma: “Solo i carabinieri potevano arrivare nel posto dove sono arrivati, ringrazio il Comando generale dell’Arma e il generale Ganzer in particolare per avere inviato l’elite del Ros a Reggio Calabria, i risultati si stanno
vedendo”.

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