Reggio Calabria. La persona arrestata è Antonio Tripodi, 53 anni, residente a Montebello Jonico. L’uomo, sebbene non sia formalmente il proprietario della Maserati M 319, è colui che aveva la disponibilità dell’autovettura. Secondo l’accusa, si trovava ieri sera alle 21.15 circa al volante dell’automobile che ha provocato l’incidente all’incrocio di via San Francesco da Paola con via XXI Agosto, scappando via senza assistere i feriti, gli occupanti di un Suzuki Vitara. Sul piccolo fuoristrada, ribaltato e adagiato di fianco, viaggiavano il conducente e una donna, di 35 e 25 anni, che hanno riportato ferite guaribili rispettivamente in 15 e 25 giorni. Ormai chiara, secondo la Polizia, la dinamica del sinistro. La Maserati, sempre secondo gli inquirenti, procedeva a forte velocità e non si sarebbe fermata allo stop tagliando la strada al fuoristrada. Sul luogo dell’incidente la Maserati ha perso la targa, che ha condotto gli investigatori al proprietario, un cittadino di origini italiane, nato a Stoccarda ma residente a Bologna, estraneo alla vicenda. Intorno alle 21.30 Tripodi ha telefonato al 113 segnalando che qualcuno gli aveva “rubato il Maserati”, che a suo dire aveva parcheggiato con le chiavi inserite nel quadro nei pressi di una nota gelateria del centro. Gli agenti della Sala Operativa hanno invitato l’uomo a recarsi in Questura per sporgere formale denuncia. Nel frattempo, grazie all’ausilio delle telecamere di videosorveglianza comunale, si è appurato che intorno alle 21.38 l’autovettura che secondo l’uomo era stata rubata prima delle 21.30, ancora circolava nei pressi del luogo del presunto furto. Sottoposto a interrogatorio, l’uomo più tardi è uscito a bordo di una Volante ed ha fatto ritrovare, a suo dire sempre casualmente, l’autovettura, parcheggiata in una traversa isolata nel quartiere di Modena Ciccarello, con le chiavi ancora inserite nel quadro e guasta a causa della rottura della coppa dell’olio. L’uomo, che infine ha ammesso la propria responsabilità, è stato tratto in arresto, congiuntamente dalla Squadra Volante diretta dal vice questore aggiunto Giuseppe Giliberti e dalla polizia municipale diretta dal comandante Alfredo Priolo, con l’accusa di omissione di soccorso e simulazione di reato, e condotto ai domiciliari, su disposizione del pm di turno, Matteo Centini.
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