Torino. Le 172 persone su cui grava l’accusa concorso in associazione mafiosa e coinvolte nell’operazione “Minotauro” hanno richiesto il trasferimento del procedimento giudiziario da Torino a Reggio Calabria. L’inchiesta, sfociata negli arresti eseguiti nel giugno di due anni fa, mise nel mirino le attività illecita commesse da presenuti appartenenti ai clan con base nella zona di Torino. I cinque pubblici ministeri rappresentanti dell’accusa, di fronte all’eccezione di incompetenza territoriale, hanno sostenuto che “ormai la ‘ndrangheta è un fenomeno da anni impiantato nel Torinese, dove sono le ‘locali’ e dove avvengono le attività di stampo mafioso”. Francesca Christillin, giudice per le udienze preliminari, ha reso noto che mercoledì prossimo prenderà una decisione in merito alla richiesta formulata dagli indagati. L’unica richiesta di costituzione di parte civile è arrivata, finora, da un imprenditore di Cuorgnè ai danni del quale è stata commessa un’estorsione. Associazioni ed istituzioni possono formalizzare l’istanza di costituzione di parte civile all’inizio del dibattimento.