Reggio Calabria. Leggo con non poco turbamento gli ultimi comunicati dell’Onorevole Franco Laratta, inquietanti non solo per i contenuti, ma anche per il linguaggio. I termini utilizzati, infatti, non appartengono né alla dialettica politica né a quella del vivere civile, piuttosto si avvicinano maggiormente a subculture in cui non ci riconosciamo e dalle quali siamo lontani anni luce. “Lasciamo lavorare la magistrature e le forze dell’ordine, e ben presto molte teste cadranno” oppure “Chi sa parli. Qualcuno forse presto dovrà cantare” o ancora “non solo sono stato tantissime volte a Reggio ( e ci tornerò fra qualche giorno per qualcosa che a loro non farà piacere)” sono parole dell’Onorevole Laratta, poco consone al linguaggio istituzionale, che danno spazio a tantissime ipotesi. Vorrei capire come fa, il parlamentare del Pd, ad essere talmente documentato sulle vicende che riguardano Reggio Calabria, da lasciare anche trasparire, quasi con spregiudicatezza, di essere in possesso di informazioni riservate. E a dire, con arroganza, che tornerà a Reggio, come se lo farà per esibire chissà quali documenti. Ma il livello più infimo è quello del “cadranno tante teste” e che “qualcuno dovrà cantare”: uno stile che non siamo abituati a rilevare nelle Istituzioni, in chi siede tra i banchi del Parlamento. Noi abbiamo dimostrato di voler affrontare tutti i problemi della città, lui invece ne parla con un livore di proporzioni inaudite, utilizzando uno stile che si avvicina molto ad un ‘codice cifrato’. E’ indubbio, infatti, che la presenza della Commissione d’Accesso, di cui rispettiamo il lavoro, di certo non semplifica la nostra attività per risolvere i problemi di Reggio, in un momento molto delicato. Ma il parlamentare Laratta, che a tratti sostiene addirittura di amare Reggio, non trova nulla di meglio da fare che diffondere a raffica comunicati stampa che sembrano quasi voler dettare i tempi e fare pressione alla Commissione d’Accesso, in barba al buonsenso e dimostrando di non avere per nulla rispetto dello Stato. Noi siamo per il confronto, riteniamo che la politica si debba fare soltanto nelle sedi istituzionali e abbiamo ribadito questo concetto in più occasioni, ma non siamo mai stati ascoltati. Considerato il tenore delle dichiarazioni di Laratta, però, ho deciso di recarmi oggi stesso alla Procura della Repubblica per valutare se il contenuto delle stesse possiede elementi di rilevanza penale, ciò al fine di tutelare, in primis, l’immagine della nostra città, mandato che ho ricevuto nei mesi scorsi direttamente dal Consiglio comunale”.
Demetrio Arena – Sindaco di Reggio Calabria