Corigliano. Caso Giulia Montera, la madre: “La Regione non ci ascolta, a breve protesta a Montecitorio”

Corigliano Calabro (Cosenza). Il prossimo 5 maggio mia figlia Giulia Montera, come già annunciato in un precedente comunicato stampa, partirà nuovamente alla volta di Roma per effettuare le cure mediche di cui necessita presso l’Ospedale pediatrico “Bambin Gesù”. Ancora una volta, io e mio marito, insieme alla nostra bambina, affronteremo l’ennesimo “viaggio della speranza” per consentire a Giulia di ricevere tutta l’assistenza sanitaria di cui ha bisogno, dopo la devastante esperienza in territorio coriglianese. Sono molto soddisfatta nel poter annunciare questa agognata partenza, resa possibile solo grazie all’aiuto e al sostegno libero e disinteressato che è giunto a Giulia e alla nostra famiglia da amici di Facebook, che ringraziamo di vero cuore, mentre nulla ci è stato dato, neppure ascolto, da parte delle competenti istituzioni.
Sono dunque qui ancora una volta, alla vigilia di questa ennesima partenza in direzione Roma, per denunciare, in qualità di “mamma-coraggio” di una bambina che chiede solo di vedersi riconosciuto il diritto alla salute costituzionalmente garantito, di mamma che chiede giustizia per sua figlia e rispetto della vita e della dignità umana, come ancora una volta le istituzioni siano latitanti e l’indifferenza regni sovrana. Nonostante il mio pubblico appello mosso nei giorni scorsi sia al Comune di Corigliano che alla Regione Calabria nulla è stato fatto, né da parte dei Commissari Straordinari né da parte del Presidente della Regione. E in particolare rivolgendomi a quest’ultimo che urlo tutta la mia indignazione e la mia rabbia per questo inaccettabile comportamento, fatto di silenzi e indifferenza, nei confronti di una bambina e della sua famiglia. È infatti da un anno che chiedo di essere ascoltata, di ricevere risposte e assistenza per la mia bambina, ma tutto questo non è possibile. Prendo atto che in Calabria, “grazie” al comportamento del Presidente della Regione, una mamma che chiede aiuto e anche solo ascolto per esporre la storia della propria bambina riceve solo menefreghismo e porte chiuse in faccia.
Tutto questo è assurdo, poiché essere abbandonati dalle istituzioni calabresi e da chi dice di amare il prossimo vuol dire contribuire a gettare sconforto su sconforto, problemi su problemi. E tutto questo è doppiamente assurdo se si pensa che la nostra famiglia riceverà la visita, nei prossimi giorni a Roma, di esponenti della politica e delle istituzioni che intendono approfondire la vicenda di Giulia Montera. A questo proposito, come già annunciato di recente, per portare l’attenzione nazionale sulla storia della nostra bambina e sulle difficoltà che viviamo quotidianamente, per denunciare il silenzio della Regione e chiedere invece di agire di conseguenza, grazie alla collaborazione di tanti amici nonché di parlamentari che hanno aderito alla nostra causa, realizzeremo a breve un sit-in di protesta dinnanzi a Montecitorio, sul quale forniremo maggiori informazioni nei prossimi giorni.

Maria Lauricella

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