LETTERA APERTA AL GOVERNATORE DELLA CALABRIA
Onorevole governatore,
Le chiediamo nuovamente l’attenzione sulle problematiche relative alle strutture psichiatriche nella provincia di Reggio Calabria: quanto successo nell’ambito dell’Asp 5 non può passare inosservato, occorrono provvedimenti urgenti.
Meno di un mese fa il movimento di base dei lavoratori impegnati nelle strutture per disabili mentali, appena costituitosi e che già in pochi giorni aveva raccolto l’adesione di più di 110 lavoratori, aveva sottoposto alla sua attenzione le gravissime problematiche concernenti la riorganizzazione del settore. Ad oggi, nonostante le reiterate azioni di denuncia all’opinione pubblica e gli accorati appelli provenienti da diversi settori della società civile, dal mondo del volontariato, delle associazioni dei familiari, dalle organizzazioni del terzo settore, si registra l’ennesimo atto di grave arroganza perpetrato dal Dipartimento di Salute Mentale e dall’Asp 5. Noncurante delle suddette posizioni espresse a tutela dei diritti degli utenti, l’azienda sanitaria ha deciso di dare continuità al disegno intrapreso, predisponendo e adottando un atto deliberativo che sancisce definitivamente le intenzioni: il ritorno a logiche custodialistiche di vecchia memoria. Non si possono che definire piccoli manicomi delle strutture che non prevedono, praticamente, lo svolgimento di attività riabilitativa (solo 2 educatori in totale da impiegare nell’arco delle 24 ore!), con 20 utenti affidati alle “cure” (si fa per dire) praticamente di un solo operatore per turno, senza nessuna garanzia per i servizi resi agli utenti, buona parte dei quali possono essere anche “subappaltati” a terzi dai soggetti convenzionati . E ancora una serie di diritti negati agli utenti , in spregio ad ogni principio basilare espresso dalla legge “Basaglia”.
Tutto questo ci indigna di per sé ed è reso ancor più grave dal fatto che con un unico atto deliberativo l’Asp decida di approvare il siffatto schema di convenzione e contestualmente “concede” l’impegno di spesa per il pagamento delle spettanze dei soggetti convenzionati relative ai mesi trascorsi!! Non ci sembra certo moralmente corretto far leva sui bisogni dei lavoratori (che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi) e dei soggetti convenzionati per indurre ad ingoiare in qualche maniera l’amara pillola! Non accettiamo queste logiche che certo non possono far parte di una corretta amministrazione, somigliano molto di più ad un ricatto!
Logiche che peraltro vengono proposte in un momento in cui il terzo settore vive, in particolare nella nostra città, un momento di angoscia. I servizi resi nell’ambito comunale rischiano infatti di essere sospesi a tempo indeterminato da un momento all’altro per mancanza di liquidità. Nell’ambito Asp 5, a quanto pare, non sussiste lo stesso problema, il risultato di bilancio, per l’esercizio trascorso, è positivo. La via intrapresa non trova nessun appiglio , se non quello di assecondare interessi che non sono certo quelli degli assistiti. Noi lavoratori ben sappiamo come occorra procedere alla riorganizzazione delle convenzioni ed all’accreditamento delle strutture: il settore è sempre stato oggetto di provvedimenti confusi, spesso adottati con criteri ben diversi dalla trasparenza. Ma razionalizzare vuol dire migliorare il servizio contemperandolo con le esigenze di carattere economico ! Qui invece si sta utilizzando la logica inversa, quella di riportare tutto, anche le esperienze positive, a più di vent’anni fa, quando le strutture alternative non esistevano ed imperava la logica custodialistica. , non certo per esigenze di carattere economico, anzi! E dire che esiste una proposta già da tempo presentata dal “Coordinamento provinciale” del terzo settore che è stata ampiamente condivisa da tutto il movimento del volontariato e delle associazioni dei familiari che consentirebbe, praticamente con lo steso impegno economico, di garantire tutti i diritti agli utenti e pertanto adeguati livelli occupazionali , molto maggiori di quelli prospettati dall’ASP 5. Per quali motivi non viene presa in considerazione?
In questa situazione i lavoratori del Movimento hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione ad oltranza e di prevedere a breve l’inizio di una serie di azioni di protesta e di denuncia avverso l’operato dell’Asp.
Al governatore, anche in qualità di Commissario straordinario per la sanità, chiediamo l’adozione di ogni provvedimento, ordinario e straordinario, teso a superare lo stato di empasse in cui, rispetto la riorganizzazione delle strutture psichiatriche, soggiace l’attuale Asp 5.
Chiediamo in particolare interventi che servano:
– ad adottare, per la riorganizzazione tempestiva del settore, criteri atti a salvaguardare, realmente, i diritti degli utenti;
– a garantire eventualmente i pagamenti delle rette ai soggetti convenzionati e quindi gli stipendi ai lavoratori
Confidiamo ancora una volta nella sua sensibilità riguardo le problematiche della salute mentale ed attendiamo cortese riscontro.
Gaetano Mancuso
PORTAVOCE RUPPO TEMPORANEO
LAVORATORI IMPEGNATI NELLE STRUTTURE RIABILITATIVE PER DISABIILI MENTALI NELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA