Genova. “Marassi” si conferma un campo infausto per la Reggina. Tre anni fa, contro i blucerchiati, gli amaranto subivano un’imbarcata che di fatto li condannò alla retrocessione. Oggi, nel “lunch match” della 39^ giornata, la spuntano ancora i liguri, mentre la sconfitta della Reggina decreta aritmeticamente la fine di ogni speranza playoff. A tre giornate dal termine, gli amaranto non hanno dunque più nulla da chiedere al campionato.
Le formazioni. Tre novità nello schieramento amaranto rispetto alla sfida col Verona: a destra Breda sceglie Colombo al posto di Ragusa, al posto dello squalificato Rizzo agisce Armellino in mediana, mentre a fare coppia in attacco con Campagnacci c’è Ceravolo, con Alessio Viola che parte dalla panchina. Confermati gli altri uomini e lo schieramento (5-3-2), con Freddi, Emerson e Angella in difesa davanti al portiere Belardi, Rizzato a sinistra, D’Alessandro e Barillà a completare il centrocampo. Il tecnico doriano Beppe Iachini conferma il 4-3-1-2, con Juan Antonio spalle di Eder e Pozzi.
Primo tempo. La Samp impiega 13’ per sbloccare il match: Eder penetra facilmente nel settore sinistro dell’area amaranto e serve Pozzi, il cui tocco, deviato da Angella, termina in rete. Forti del vantaggio, i doriani pensano a gestire la gara, mentre la Reggina prova a pungere intorno al quarto d’ora con Ceravolo, che prima di testa mette alto su scodellata Colombo, poi spedisce a lato un cross basso di Campagnacci. La squadra di Iachini torna a tuonare al 32’, con Juan Antonio che si libera dalla marcatura a uomo di D’Alessandro e prova il tiro dal limite, trovando l’opposizione di Belardi, che invece si fa beffare quattro minuti dopo: Munari dalla destra mette in mezzo, D’Alessandro e Freddi non ci arrivano, la palla arriva a Pozzi che trova il pertugio sul primo palo, realizzando la doppietta. Al 40’, Juan Antonio è costretto a dare forfait, al suo posto dentro Foggia.
Secondo tempo. Subito dentro Ragusa al posto di Colombo nella ripresa. Il cambio non sprona gli amaranto, quasi dimessi e rassegnati, di fronte a una Samp determina a chiudere i giochi. Ci prova subito Obiang al 47’ dalla distanza, Belardi neutralizza in due tempi. Due minuti dopo, Eder si incunea come una scheggia sulla destra e mette in mezzo, trovando sul secondo palo Renan, che tutto solo non inquadra lo specchio. Al 53’ è D’Alessandro a evitare il tris, immolandosi in tackle sulla conclusione a botta sicura di Foggia. Samp ancora tambureggiante, difesa amaranto in tilt: traversone di Munari, Pozzi sul secondo palo di testa manda fuori (55’). Lo stesso Munari, un giro di lancette dopo, favorito da un disimpegno errato di Emerson, davanti a Belardi spedisce fuori. Breda inserisce Melara al posto di Campagnacci, poi la Samp trova il tris (60’), ancora con Pozzi, che al volo, su invenzione di Obiang, trova il diagonale vincente. Lo stesso Pozzi lascia spazio a Pellè. La Samp tira i remi in barca e la Reggina trova il gol della bandiera (72’): cross basso di Rizzato sul primo palo, spunta Melara che sotto porta, col piattone sinistro, insacca. Nel finale c’è spazio per il giovane Maicon Da Silva (classe 1993) – esterno brasiliano della Primavera amaranto – che entra al posto di Ceravolo. Mentre al 90’ Belardi evita il poker blucerchiato, opponendosi splendidamente alla conclusione a giro di Foggia. Entra Laczko al posto di Eder.
Sampdoria-Reggina 3-1, il tabellino
Marcatori: 13′, 36′, 60′ Pozzi, 72′ Melara
Sampdoria (4-3-1-2): Da Costa; Rispoli, Volta, Rossini, Costa; Munari, Obiang, Renan; Juan Antonio (40′ Foggia); Eder (90′ Laczko), Pozzi (62′ Pellè). A disp. Fiorillo, Laczkó, Soriano, Bertani, Krsticic. All. Iachini.
Reggina (5-3-2): Belardi; Colombo (46′ Ragusa), Freddi, Emerson, Angella, Rizzato; Armellino, D’Alessandro, Barillà; Ceravolo (85′ Maicon), Campagnacci (57′ Melara). A disp. Zandrini, Adejo, Viola A., De Rose. All. Breda.
Arbitro: Palazzino di Ciampino.
Ammoniti: Barillà, Freddi, Renan
Danilo Mancuso