Reggio Calabria. “In questi giorni si parla tanto di Imu, ma nessuno pensa a come poter fare per aiutare le fasce deboli. Qualcuno crede di aver agevolato i cittadini con la rateizzazione del pagamento, ma questa non è la vera soluzione. Per le famiglie, piuttosto, urge cercare di mantenere l’aliquota accessibile”. A dichiararlo sono il capogruppo di Reggio Futura in Consiglio comunale, Nicola Paris, e il consigliere Udc, Andrea Crupi. Gli stessi esponenti della maggioranza, nella seduta di giovedì pomeriggio, hanno chiesto e ottenuto le audizioni in Commissione dell’ assessore al Bilancio, Demetrio Berna, e del dirigente di tesoreria, Enzo Cuzzola. Argomento dell’incontro proprio l’Imposta municipale unica. Dopo il confronto in sede di II commissione, i due consiglieri comunali manifestano i loro intendimenti: “In un momento così difficile e delicato, noi riteniamo inopportuno gravare ulteriormente sulle famiglie con delle spese alquanto onerose – affermano Paris e Crupi. Inoltre, accogliamo a pieno le proposte anticrisi illustrate dal presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola, rivolte in primo luogo ai Comuni che potrebbero rappresentare un sostegno non solo al tessuto imprenditoriale reggino, ma anche alle famiglie che in questo modo godrebbero di un respiro finalizzato ad alleviare gli effetti della recessione economica». Ricordato «che i Comuni hanno facoltà di scegliere l’aliquota da applicare per questa tassa», Paris e Crupi propongono di abbassare al minimo l’aliquota da versare almeno sulla prima casa. «Se i Comuni scegliessero di applicare l’aliquota più bassa molti contribuenti si troverebbero a pagare cifre irrisorie, grazie anche alle detrazioni inserite dal governo e in alcuni casi, anche a non dover pagare nulla». Per questo motivo i due consiglieri con il loro intervento vogliono «sensibilizzare il Comune a ridurre l’aliquota base sulla prima casa, ricordando che: “la casa è un diritto, ed in quanto tale, l’abitazione principale non andrebbe addirittura tassata. Sappiamo benissimo che parte di questo tributo andrà nelle casse dello Stato, ma non è giusto gravare in ulteriore modo sulle spalle dei cittadini che hanno fatto enormi sacrifici per acquistare la loro casa con l’obiettivo di non pagare un affitto a vita». La proposta di Paris e Crupi, già avanzata in sede di Commissione, è quella di “tagliare spese considerate superflue, soprattutto quelle onerose degli affitti che palazzo San Giorgio è costretto a versare mensilmente”. “Di certo – concludono – ci troviamo d’accordo con l’assessore al Bilancio Berna e lavoreremo in sinergia al fine di formulare un nuovo regolamento al fine di tutelare le fasce meno protette”.
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