Vertenza Acquereggine. Ex lavoratori: “Incalzante l’azione dei sindacati”

Reggio Calabria. Si fa sempre più aspro il dibattito sulle poco trasparenti procedure di licenziamento operate dalla società Acquereggine nei confronti di noi lavoratori, che com’è ormai noto, hanno visto la triade sindacale CGIL, CISL e UIL ricorrere al giudice del lavoro per denunciare il grave e presuntuoso atteggiamento antisindacale perpetrato ai danni di 86 lavoratori, operai e professionisti, che hanno maturato competenze specifiche in Acquereggine, ma anche, nella maggioranza dei casi, nelle altre società che l’avevano preceduta nella gestione del servizio.
Non possiamo non stigmatizzare il comportamento datoriale che, senza preventivo accordo con le organizzazioni sindacali e senza neppure adottare i criteri fissati dalla legge 223/91, ha ritenuto opportuno mantenere in servizio solo 39 dipendenti senza motivarne le scelte.
La condotta seguita dalla Società non solo ha nociuto a noi lavoratori licenziati, ma compromette e delegittima anche i 39 lavoratori rimasti, molti dei quali meritevoli, verso cui non serbiamo alcun rancore.
Stiamo seguendo da alcuni mesi questa delicata vertenza e con immensa soddisfazione abbiamo apprezzato la forte ed incalzante azione dei sindacati contro un datore di lavoro arrogante e faccendiere, che ha dato ampie deleghe “al proprio consulente del lavoro” pur di raggiungere lo scopo previsto e cioè quello di “continuare l’appalto con il solo Comune di Reggio Calabria (visto il cospicuo ed allettante introito pari a 6 milioni di euro/anno) e di liberarsi del personale in esubero senza preoccuparsi minimamente dei diritti acquisiti e del futuro della maggioranza dei lavoratori”.
Dopo gli odierni comunicati dei mass media, riteniamo pertanto doveroso manifestare la presente nota di merito a Giuseppe Carbone (CGIL) per la sua onesta intellettuale e soprattutto per aver avuto il coraggio di dire ad alta voce la verità, pur trovandosi di fronte a forti gruppi di potere.
Concludiamo, ringraziando con vigore tutte le organizzazioni sindacali e i loro rappresentanti anche nelle persone dei sigg. Mangiola (CISL) e Rizzo (UIL), per quello che hanno finora fatto e per quello che sicuramente continueranno a fare in difesa dei diritti di noi lavoratori, con la speranza che la competente autorità giudiziaria faccia chiarezza sulla grave vicenda e sentenzi in modo equo sull’operato di Acquereggine.

Gli 86 ex lavoratori Acquereggine scpa

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