Roma. “La vicepresidente della Regione Antonella Stasi – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha partecipato alla Conferenza delle Regioni convocata per discutere sul processo di ‘Spending Review’ avviato dal Governo nazionale e intesa definitiva su riparto Fondo Sanitario Nazionale”. “Nel corso della riunione – prosegue la nota – le Regioni hanno risposto con un parere condizionato all’accoglimento di alcuni emendamenti, tra cui la dubbia legittimità della totale equiparazione delle Regioni commissariate per l’attuazione dei piani di rientro alle amministrazioni statali. Una condizione che, di fatto, priva tali Regioni delle loro prerogative costituzionali, intervenendo ben oltre l’ambito sanitario”. “Una penalizzazione – è scritto nella nota – non sopportabile, ritenuta ingiusta ed iniqua, e perciò è stata chiesta la modifica, soprattutto considerato che ci sono Regioni commissariate, come la Calabria, che hanno fatto percorsi virtuosi, con un importante contenimento della spesa rispetto agli anni passati. “Non è un procedimento nuovo – ha dichiarato Stasi – e soprattutto è un percorso già avviato dai precedenti governi ancora non riuscito. È per questo che le Regioni hanno fortemente ribadito la necessità di creare una sede seria, ristretta, condivisa, come l’auspicato insediamento della Commissione Permanente per la Finanza Pubblica, ovvero un luogo dove si condividono prima di tutto i numeri da cui partire per i tagli, ed un luogo in cui poter interloquire. Nessuno è abbastanza forte per fare da solo. A partire dalla legge 78/2010 c’è stata una rivoluzione per le Regioni – ha aggiunto la vicepresidente della Regione- sono stati azzerati i trasferimenti statali, si continuano ad ipotizzare ulteriori tagli, non sul tendenziale come avviene con i Ministeri, ma sull’effettivo speso, ed a ogni obbiettivo non raggiunto le Regioni hanno una sanzione, subendo commissariamenti fino anche al fallimento politico. Sul nuovo rinvio dell’intesa definitiva in merito al riparto del Fondo Sanitario Nazionale, le Regioni lo ritengono un fatto grave e hanno deciso di abbandonare la seduta di Conferenza Stato- Regioni”.
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