Vibo Valentia. Se la maggioranza di Palazzo “Luigi Razza” diserta un appuntamento di estrema importanza come l’approvazione del bilancio consuntivo determinandone la mancanza del numero legale e se alcuni consiglieri del centrodestra decidono di assentarsi, forse volutamente, dai lavori, vuol dire che il mal di pancia esistente all’interno di alcune frange della coalizione che governa la città non tende a diminuire e che l’idea di mandare anzitempo la Giunta D’Agostino a casa prende sempre più corpo. La vibrata protesta proveniente dalle file dell’opposizione ha una sua valenza politica e se il Pd ha provveduto a stigmatizzare l’accaduto significa che la vulnerabilità della’Amministrazione di centrodestra si estende ancora di più. Non resta che promuovere un’assemblea popolare, capace di coinvolgere non soltanto il Pd ma anche le forze politiche e le associazioni che quasi quotidianamente riservano strali contro il malgoverno della città, alla quale anticipa la sua presenza la Cisal per capire quanto tempo resterebbe da qui alle dimissioni e quindi all’invio in archivio di una delle Amministrazioni comunali più deludenti di tutta la storia della città di Vibo Valentia. D’altra parte non merita giustificazione alcuna la eloquente assenza dai banchi della maggioranza di chi, venerdì scorso, avrebbe dovuto procedere all’approvazione dell’importante strumento contabile e prendere parte ad una probabile discussione su alcuni punti chiave dell’attuale momento amministrativo della città. La Cisal, che ritiene di dover difendere, strenuamente, gli interessi di una popolazione sempre più avvilita per i non positivi comportamenti dell’amministrazione comunale, avverte che è giunto il momento di promuovere nuove e più incisive azioni nei confronti di chi dimostra incapacità politica nella soluzione di tutti quei problemi che oggi impediscono alla città di assistere ad una adeguata condizione di vivibilità. L’idea di mettere in piedi una iniziativa popolare a sostegno della necessità di uscire fuori dal tunnel della invivibilità non può che tornare utile alla necessità di rivedere il sistema politico che oggi governa la città. Il Pdl è in crisi, l’Udc ne rimarca le lacune e per la Cisal questa negativa simbiosi con la coalizione di maggioranza non può che aprire le porte alla opportuna utilità di pensare a come offrire una svolta all’attuale conduzione amministrativa. Per la Cisal i balletti in corso tra Pdl e Udc , oltre a sottolineare le difficoltà di un serio accordo gestionale, evidenzino, laddove ve ne fosse bisogno, l’enorme difficoltà politica esistente tra i due alleati. Certo non si può non prendere atto che l’Udc ha dimostrato di non stare più ai ricatti del Pdl e quest’ultimo, facendo finta di alzare il tono della voce, replicare che senza una propria direttiva di marcia sarà difficile convivere. L’Udc , se vuole diventare credibile nelle sue scelte, deve trovare il coraggio di rifiutare la sua presenza in giunta, abbandonando una coalizione ormai in agonia e incapace di trovare altre soluzioni a quella odierna. L’attuale sistema è condizione inaccettabile per la popolazione che, attraverso più punti di osservazione, lascia capire che il feeling con il palazzo è sempre più labile. Non sono solo i problemi legati all’acqua sporca, ai conti pubblici, al degrado ambientale , alla raccolta dei rifiuti, alla viabilità e ai parcheggi, al piano strutturale e alla precarietà dei servizi sociali ad avvilire la popolazione perché è diventato intollerabile il teatrino della politica che soprattutto il Pdl continua a gestire all’insegna della cultura del potere per il potere. Ecco perché la Cisal giudica ormai sempre più incomprensibile l’atteggiamento di un governo cittadino che verte sui più assurdi ed inutili conflitti politici quotidiani e che non aiutano a superare il clima dell’emergenza e dei sacrifici che l’attuale sistema impone.
Filippo Curtosi – Segretario provinciale aggiunto Cisal