Catanzaro. “Siamo arrivati ad un bivio. Il trasferimento di alcuni Uffici dell’Asp non può in alcun modo passare inosservato, accettando passivamente ciò che il direttore generale sta “tramando” ai danni della città. Ecco perché credo sia giunto il momento che tutti gli amici del Pdl facciano la loro parte per evitare l’ennesimo scippo”. Lo chiede Sergio Costanzo che, dopo la lettera inviata ad Angelino Alfano, ora si rivolge direttamente alle liste che hanno sostenuto Sergio Abramo, ed in particolare a “Catanzaro da Vivere”. “Conoscendo molto bene l’assessore Piero Aiello – afferma Costanzo – non posso esimermi, in questo particolare momento politico, dal chiedergli un suo coivolgimento diretto, considerato soprattutto che il suo gruppo in Consiglio comunale è più che qualificato e può rappresentare veramente un significativo punto di forza in questa vicenda. Nessuno meglio di lui sa quanto valga mantenere due Unità Operative di indiscussa rilevanza a Catanzaro. Ecco perché sono convinto che farà di tutto per evitare che vengano messe in atto le azioni di smantellamento attivate dal direttore generale”. “Il tentativo praticato dal management dell’Asp – prosegue il consigliere provinciale – attraverso una dichiarazione diramata da una agenzia di stampa, per tentare di sminuire quello che, di fatto, si configura come uno smantellamento della sanità del territorio, va respinto con ogni mezzo, soprattutto dai consiglieri di maggioranza ai quali rivolgo un pressante appello, invitandoli alla mobilitazione generale. “Indipendentemente dall’annunciato trasferimento per il quale chiedo la revoca immediata, dal direttore generale aspetto ancora risposte su tutti gli altri punti da me evidenziati nei giorni scorsi, ed in particolare sulle spese sostenute per la ristrutturazione degli uffici di via Cortese e sulla mancata attribuzione delle fasce stipendiali ai dipendenti del comparto. Voci di corridoio affermano che il blocco delle fasce pare sia dovuto al fatto che alcuni dipendenti della direzione non rientrano tra quelli che ne avrebbero diritto. Se ciò è vero, la cosa sarebbe di estrema gravità”. “Al direttore generale e al sindaco Sergio Abramo -termina l’esponente PdL – chiediamo che si definisca con urgenza anche il ruolo dell’Umberto I, per evitare che la struttura e gli arredi siano – come pare sia avvenuto – oggetto di vandalismo, con ulteriore aggravio di costi”.