Reggio Calabria. Efficace azione di prevenzione dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Reggio Calabria nei confronti di un gruppo di cittadini stranieri dediti alla commissione di reati predatori: disarticolata una piccola cellula di stranieri che con base logistica presso una famiglia regolarmente soggiornante sul territorio cittadino, erano dediti alla pianificazione di reati predatori.
Il 31 maggio alle ore 12:30 circa, durante il normale servizio di controllo del territorio, una “Volante”, transitando per via Friuli, ha notato un giovane appoggiato ad un’Audi 80 di colore grigio che, alla vista dell’autovettura della polizia, si è disfatto di un borsello di colore verde e, con disinvoltura, effettuava una telefonata mentre si allontanava con passo veloce in direzione della via Carlo Rosselli.
Il giovane è stato prontamente fermato ed invitato a fornire un documento utile alla sua identificazione. L’uomo ha dichiarato di non avere al seguito documenti d’identità, asserendo di essere cittadino austriaco e si trovava lì in attesa di incontrare suo cugino. Poiché già in passato sul luogo ove era in atto il controllo di polizia si erano verificati dei furti in appartamento e, ritenendo ingiustificata la presenza ed il comportamento dello straniero, gli operatori hanno proceduto alla sua immediata perquisizione personale nonché ad un’accurata perlustrazione dell’area interessata. Nelle immediate vicinanze dello straniero, vicino alla vettura ove questi era stato inizialmente notato, è stata, quindi, rinvenuta una borsa di colore verde militare con tracolla al cui interno erano custoditi i seguenti strumenti di effrazione ed oggetti atti allo scasso:
- 1 cacciavite a taglio;
- 1 set di chiavi a brucola con manico di colore rosso;
- 1 strumento milleusi;
- 1 coltellino svizzero milleusi;
- 1 coltellino con manico in legno;
- 1 spatola da imbianchino;
- 2 taglierini;
- 1 lama taglierino;
- 1 chiave esagonale modificata con la parte lunga recante un’incisione centrale;
- 5 spadini in ferro modificate per apertura serratura blindata;
- 3 chiavi da portone per apertura serratura blindata modificate;
- 1 cacciavite marca beta manico arancione piegato e modificato in punta.
La perquisizione personale è stata quindi estesa all’autovettura, aperta e col motore acceso, al cui interno è stato rinvenuto un borsello con tracolla di colore blu contenente i seguenti strumenti di effrazione ed oggetti atti allo scasso:
- 13 chiavi inglesi di varie misure;
- 5 chiavi tubolari di varie misure;
- 2 pinze con manici in plastica una di colore rosso e l’altra di colore giallo/blu;
- 2 giravite a croce e a taglio con mani di colore nero;
- 1 giravite a taglio con manico in plastica rossa;
- 1 asta giravite a taglio e a punta;
Successivamente alla perquisizione, l’uomo ha riferito di chiamarsi Soso Kakulia e di essere nato in Georgia il 07.08.1979 e di essere senza fissa dimora.
Da accertamenti esperiti il fermato risultava essere tale Janelidze Iosebi, georgiano classe ‘78, pregiudicato a vario titolo per reati contro il patrimonio, nonché scarcerato in data 13.05.2012 dal casa circondariale “S. Vittore” in Milano.
All’interno dell’autovettura è stata anche rinvenuta una patente tipo europeo di nazionalità austriaca, intestata a tale Kheladze Rati nato in Austria il 05.12.1985 che, a dire del fermato, non era persona da lui sconosciuta. Il documento, sottoposto ad accertamento da personale della Polizia Scientifica, è stato ritenuto non autentico in quanto contraffatto e con separato atto è stato sequestrato.
Alle ore 16,15, è stata effettuata una perquisizione presso il domicilio dedotto dalle prime attività investigative esperite nella contestualità del controllo,.
E’ stata quindi contattata tale P. M. georgiana classe ’80 badante, incensurata la quale, presentatasi sull’uscio di casa con il figlio minore, riferiva di essere da sola in casa e di convivere con il marito.
Nel corso della perquisizione domiciliare, è sopraggiunto il marito della cittadina georgiana, tale A. P. georgiano classe ’78 disoccupato, incensurato.
Nel corso dell’attività, e più segnatamente all’interno di un armadio di una camera, celati all’interno di una bustina porta occhiali, sono stati rinvenuti:
9 grimaldelli predisposti per l’apertura delle porte blindate,
1 calamita atta alla rimozione dei sensori antitaccheggio ed una chiave di motociclo recante la scritta “Aprilia” ad arte modificata al fine di forzare i blocchetti di accensione;
1 serratura completa di porta blindata in un lato aperta, probabilmente usata al fine di verificarne il funzionamento e l’efficacia dei grimaldelli;
8 chiavi inglesi di varie misure marca Valex tutte ancora confezionate;
2 serie di 8 chiavi marca “Desco”.
Successivamente, all’interno della stanza da letto dei sopra citati coniugi, è stato rinvenuto il seguente materiale:
- 1 borsello da uomo in pelle di colore nero che all’interno della foderatura celava un rivestimento multistrato artefatto in alluminio, palesemente atto ad eludere i sistemi antitaccheggio;
- 2 Fotocamere digitali marca Sony una di colore grigio e una di colore rosa;
- 1 telecamera digitale di colore grigio e nero marca Samsung;
- 2 orologi di cui uno in acciaio marca Rolex con cinturino in pelle marrone, uno marca Renato Balestra con cinturino in pelle;
- 15 paia di occhiali di vari marchi e vari colori;
- 1 borsa porta computer in tessuto di colore nero contenete n° 1 pugnale totalmente in acciaio con manico di colore nero della lunghezza di circa 25 centimetri e n° 1 bisturi da chirurgo in acciaio di colore grigio, della lunghezza di circa 15 cm.
Ultimato il controllo nell’abitazione, il personale Polstato ha esteso l’ispezione ai balconi ed in uno di questi è stato sorpreso, abilmente rannicchiato e nascosto dietro dei panni stesi, un giovane il quale alla vista degli operatori ha tentato la fuga.
Immediatamente bloccato è stato invitato a declinare le proprie generalità. Lo stesso, quindi, ha dichiarato di chiamarsi Khaka Rati nato in Austria il 01.07.1980 e di dimorare in quella abitazione da qualche settimana. A specifica domanda riferiva, inoltre, di occupare la stanza da letto dove erano stati rinvenuti tutti gli strumenti di effrazione atti allo scasso, in ordine ai quali se ne assumeva l’esclusiva disponibilità.
Alla luce di quanto accertato, i due cittadini stranieri sono stati accompagnati in Questura e sottoposti ad accertamenti fotodattiloscopici dal cui esito si è avuto modo di accertare che Khaka Rati risultava chiamarsi Kheladze Rati nato in Austria classe ‘85, pregiudicato per reati conto il patrimonio.
Janelidze e Kheladze sono stati pertanto tratti in arresto per le false indicazioni sulla propria identità. I coniugi A. P. e P. M. sono stati denunciati per ricettazione e possesso di attrezzi atti ad offendere.