Reggio Calabria. Demetrio Battaglia non è un nuovo della politica ma la sua candidatura a segretario regionale, nel quadro del PD calabrese è veramente una novità per quello che rappresenta e per come dichiarato.
E’ indubbio che i due commissariamenti romani non hanno risolto alcun problema atavico del PD calabrese ed in qualche verso hanno dato corso anche con questo imminente congresso regionale, alla logica del dell’accordo per la garanzia di rendite di posizioni o di aspirazioni a tali rendite, le prossime politiche e amministrative regionali sono il luogo per cui ogni candidatura ha trovato ragione di “autoconservazione e di garanzia dell’incerto futuro, visto il quadro nazionale ma anche l’opinione pubblica sui partiti”.
Il fatto che Demetrio Battaglia si candidi mettendosi un veto sulla possibilità di altre proprie aspirazioni a cariche di deputato, amministratore etc, sembra che sia un vero patto senza armi per marcare la differenza (anche sugli altri candidati) per la sua idea di partito, di politica ma soprattutto di Calabria. Le regole dovrebbero essere quelle per tutti ad iniziare da lui. Ecco la vera novità per un PD calabrese che non l’ha mai detto se non nelle richieste recenti del gruppo PD 25 aprile di Fernanda Gigliotti, che da sempre combatte una battaglia di vero cambiamento per la politica calabrese, rappresentando la “non nomenclatura”.
E’ il motivo per cui rivolgersi in un’idea di Calabria, che risolva il problema dei suoi precari, della sua economia, dei suoi giovani e delle sue condizioni di stabilità democratica per motivare la propria candidatura, in questo PD tutto lotte e posizionamenti interni, vi è la vera novità. Tirandosi fuori dalla possibilità di accordi tra vecchi amici e esperti politici di tutte le repubbliche passate, D.Battaglia ha già fatto un ottimo servizio alla politica calabrese, in questo momento, ha rappresentato un ‘idea che vuole cambiare modi e luoghi. La posizione sulle primarie “sul territorio” se può sembrare una cosa di interesse solo per gli addetti ai lavori restituisce forza e speranza per tutti quegli amministratori e gente comune che anche senza la tessera del PD in tasca, hanno misurato l’importanza di avere sempre accanto politici presenti sulle questioni e le emergenze di questa difficile Calabria. Per questo molti di loro hanno chiesto a D. Battaglia di candidarsi.
Questo congresso regionale e le sue primarie organizzato dal PD nazionale e dai politici calabresi che risiedono a Roma, rischiano di essere solo “le solite questioni interne”, invece con le proposte di D.Battaglia si attua la resistenza, con l’apertura alla gente proveniente dalla società civile, ai giovani non cooptati, agli impegnati nella cultura e nella solidarietà, di tutti quelli che credono in una società cattolica e laica che vuole essere responsabile di se stessa, produrre, lavorare e stare insieme, per salvare e restare in la Calabria,a prescindere dal PD ma chiamandolo alle sue responsabilità.
Personalmente a questi soggetti liberi ed attivi “senza tessera” mi rivolgerò per condividere questo sforzo credibile per la Calabria prima ancora che per il PD, chiedendo la partecipazione alle primarie del 24 giugno, per renderle così più vere ed utili per tutti.
Consuelo Nava, ricercatrice universitaria